"A seguito dell'annuncio del ritiro dell'API di Google+ programmato per marzo 2019, il 4 febbraio 2019 saranno effettuate una serie di modifiche all'integrazione Google + di Blogger.
Widget di Google+: Gli widget “pulsante +1”, “follower di Google+” e “badge Google+” su Layout non saranno più supportati. Tutte le occorrenze di questi widget verranno rimosse dal tuo blog.
Pulsanti +1: I pulsanti +1/G+ e i link di condivisione Google+ sotto ai post del blog e nella barra di navigazione verranno rimossi.
Se hai un modello personalizzato che include le funzionalità di Google+, potresti dover aggiornare il modello. Contatta il gestore del modello per un consiglio.
Commenti Google+: I commenti Google+ verranno disattivati e tutti i blog che li utilizzano verranno ripristinati come commenti di Blogger. Sfortunatamente, non è possibile migrare su Blogger i commenti pubblicati come commenti Google+ comments e non saranno più visibili sul tuo blog. "
In attesa di decidere come comportarmi, rinnovo il mio personale disappunto all'ennesima porcata di google. Avete costruito un social che solo uno webete poteva "seguire". Simile ad FB con una chat assurda e con la rinomina del formato immagini del vostro. Oggi avete deciso di cancellare tutto. Siete affidabili come un ranocchio ubriaco.
Cercherò di sfruttare il meno possibile i prodotti google anche in campo aziendale per evitare queste ricorrenti situazioni.
Per i lettori. Appena questi qua avranno deciso, ricomincerò a postare.
Mi sono rotto i coglioni in modo biblico di venire tacciato di essere bugiardo, di vedermi offendere in modo personale da l'ultimo coglione che si crede dio o che è cresciuto nella più profonda maleducazione o i cui tentativi di educarlo/a al buon vivere comune, al rispetto delle idee altrui e alla dialettica come motivo di incontro e di crescita. I miei attacchi, alle volte anche pesanti non sono MAI personali. L'ultima volta che ho dato di scemo a qualcuno sono diversi anni fa e ho sbagliato. Imparo dai miei errori o per lo meno ci provo.
Pertanto, come avvertito il tipo di bekinky, ribadisco che vale per tutti: scemo, idiota, buffone, racconta frottole etc. etc. per quello c'è sempre la diffamazione a mezzo internet e i miei legali faranno quello che devono nelle sedi opportune. Non avverto più nessuno, non rispondo più a nessuno. Fine della comunicazione.
Non metterti mai tra il drago e la sua rabbia. (William Shakespeare)
Magister s. m., lat. (pl. magistri). – Termine corrispondente all’ital. maestro (v.) nelle sue varie accezioni, usato spesso con riferimento al mondo romano con il sign. di «capo, comandante» e, seguito da un genitivo, come titolo di magistrati, comandanti militari, funzionari del mondo romano e medievale: m. equitum, magistrato straordinario dell’antica repubblica romana (5°-3° sec. a. C.), e poi del Basso Impero, incaricato del comando della cavalleria; m. militum, nel tarda antichità, comandante delle fanterie di tutto l’Impero romano; m. officiorum, una delle quattro cariche più elevate dell’amministrazione centrale dell’Impero romano negli ultimi secoli; m. curiae, funzionario di corte che, nel tardo medioevo, dirigeva gli affari della casa reale. Nelle università medievali e rinascimentali, chi aveva titolo per insegnare nelle facoltà universitarie (attualmente, nelle università di lingua inglese master of arts designa uno dei gradi che si conseguono negli studî universitarî). Magister, mastro o master racchiudono in se prima del "capo", un certo e determinato saper fare, conoscenza della materia. Se siete mai stati in qualche cantiere, troverete che ci sono certi Mastri muratori che sono i capi e perché sanno fare. Mi è capitato di essere chiamato Mastro in certi ambienti di lavoro come segno di rispetto.
Ebbene non credo che saper usare delle corde, una frusta, degli oggetti possa essere chiamato Master in ambiente SM. Insomma è una cosa troppo limitativa o limitata perché sia così. Di sicuro uno bravo nel legare potrà essere chiamato rope-master o nawashi o quello che vi pare. Uno bravo magari con le fruste, whip-master magari riferito anche a qualcuno in grado di costruirle con abilità di sana pianta. Insomma, cerchiamo di capirsi una volta tanto o qui siamo tutti master o solo alcuni hanno capacità decisamente più ampie rispetto ad una singola abilità. Un master gestisce una persona non un oggetto e potrebbe anche non essere così abile con i vari singoli strumenti ma molto abile e guida per chi gli si affida.
Ne avevo già parlato ma in questo momento chiedo semplicemente la vostra opinione. Mi limiterò a leggervi qualora voleste commentare qui o ovunque metterò questo post.
Spero che il quesito sia chiaro e comprensibile per tutti.
Come cavolo faccio a spiegare la profonda differenza tra un giochino di ruolo SM e un rapporto VERO SM?
Ci ho provato nel corso degli anni nello stesso modo, seguendo lo stesso filo conduttore, la metafora della tigre che nessuno sembra comprendere.
Passano gli anni, inesorabili e "tu" ti imbatti nei soliti ignoti che non vogliono capire o a sto punto, proprio non capiscono, non ci riescono. Nel primo caso sono dei perfetti stronzi, nel secondo caso oltre che stronzi sono pure dei perfetti imbecilli. Non so chi sia meglio.
Qualche anno fa pubblicai, "le donne italiane" (cercatevelo che non ho voglia), e venne giù il finimondo. Era la solita provocazione. Il modo che conosco per obbligare il prossimo a pensare e che spesso (purtroppo), non fa pensare ma mette in luce i limiti di cui sopra. Li lasciai fare e poi misi questa bellissima canzone di Mia Martini.
Bellissima vero? :) Eppure sta tutto anche in inverso. Cavolo se ci sta.
Ci gioco un po':
Sono stata anch'io bambino
Di mia madre innamorato
Per lei sbaglio sempre e sono
Il suo figlio sgangherato
Ho provato a conquistarla
E non ci sono mai riuscito
E lottato per cambiarla
Ci vorrebbe un'altra vita.
La pazienza degli uomini incomincia a quell'età
Quando nascono in famiglia quelle mezze ostilità
E ti perdi dentro a un cinema
A sognare di andar via
Con la prima che ti capita e ti dice una bugia.
Le donne non cambiano
Prima parlano d'amore e poi ti lasciano da solo
Le donne ti cambiano
E tu piangi mille notti di perché
Invece, Le donne ti uccidono
E con le amiche deridono e sparlano di te.
Piansi anch'io la prima volta
Stretto a un angolo e sconfitto
Lei faceva e non capiva
Perché stavo fermo e zitto
Ma ho scoperto con il tempo
E diventando un po' più duro
Che se la donna in gruppo ha più paura
Quando è sola è più bugiarda.
Le donne non cambiano
Cercano il mito per mostrarsi
E poi ti svendono
La notte, le donne non tornano
E ti danno tutto quello che non vuoi
Ma perché le donne che nascono
Sono figlie delle donne
Ma non sono come noi
Amore le donne che cambiano
Sono quasi un ideale che non c'è
Sono quelle innamorate come te
Già, l'ideale che non c'è. Fa tanto riflettere vero? :D
Avete mai visto un miliardario, uno sportivo con un ottimo conto in banca uscire o "accoppiarsi" nel senso di fare coppia non di riprodursi, con una qualunque qualsiasi? Naaaaaaaa!!! Se è vero che da un punto di vista maschile soldi = bella topa, è anche vero che bella topa = soldi. Insomma, tu hai i quattrini, io un bel culo, facciamo una bella coppia a prescindere dal carattere per lo meno fino a separazione avvenuta.
La stessa provocazione o la voglia che qualcuno rifletta, sulla differenza tra l'apparire e l'essere. Provo a metterla così. Uno di noi qualsiasi, una sera finisce ad una festa sado maso, si diverte, prova, gli piace e così ci da dentro. Poche domande. E' divertente, fa godere e anche tanto visto che oggi padroneggiare alcune tecniche non è poi così difficile. Finita la festa, si ripongono gli abiti nel cassetto e si indossano quelli più comuni di tutti i giorni. Nessun problema, nessuna relazione tra il giorno e la notte. Come ci si veste per andare a ballare magari, ci si veste o ci si sveste per godere un bel giochino di ruolo. Ai miei tempi ti capitava un giornaletto particolare o un servizio estremo su "Le Ore" e scoprivi che oltre al sesso più o meno tradizionale che piaceva più o meno a tutti...
sentivi una forte pulsione per altro. Qualcosa che non era del tutto "normale" anzi, veniva considerato fuori di ogni possibile deviazione. Semplicemente oltre.
Quindi passi inevitabilmente da quelle fasi di riflessione che sono molto simili a quelle descritte nel sito: https://www.psicologiagay.com e quindi adattata:
"Possiamo considerare una prima fase precedente alla definizione in cui si riconosce di provare interesse per una certa sessualità ma ci si rifiuta di essere così (diversi), quasi dei mostri.
Una seconda fase chiamata di Autodefinizione nella quale inizi a pensare di poter essere Sasomasochista, ma pensi che sia solo una cosa che riguarda la tua sfera sessuale, non che coinvolga la tua intera identità.
Una terza fase, successiva all’Autodefinizione in cui accetti questa parte di te e cerchi di integrarla nella tua “vecchia” identità."
Con tutti i fattori negativi e riflessivi riportati nel sito e forse anche altri e molto diversi, più ampi. Spesso il SM coinvolge anche l'eventuale bisessualità. Lo scoprirsi così. Il fatto che tizia neghi fortemente di essere bisex o di piacerle la fica, poi quando fa sesso con l'altra o le altre, viene e gode in modo più intenso e continuo che con un normale rapporto etero. E' chiaro che c'è un notevole conflitto interiore perché quello che si pensa non è quello che invece il corpo comunica. Il pensiero inconscio e l'istinto contro la ragione e l'educazione. Considero il fatto che questa è una delle tanti granellini di sabbia che compongono la spiaggia del SM, per capire che genere di evoluzione, scoperta e accettazione di se, poi ci si ritrova ad affrontare.
E' alla fine questo il serio punto "evolutivo", sociale. Si possono indossare abiti, andare ad una festa e divertirsi come ci pare ma non si può indossare se stessi e cambiarsi a comodo. Chi siamo è qualcosa di diverso dall'apparenza. Non c'è bisogno di un paio di scarpe o pantaloni griffati o del dress-code di una festa. Non c'è bisogno di altro che noi stessi come mamma ci ha fatto. Siamo tutti uguali li senza nessun vestito addosso. Magari si indossano per giocare, per dare sensazioni o per ampliarle ma non sono gli abiti che lo fanno, siamo noi. Un gay uomo se si veste da donna non lo fa perché è l'abito che lo fa sentire donna. Se lo toglie rimane quello che è. Semmai esalta con l'abito la sua anima, la sua essenza e la femminilità. Ora, e per girare la frittata. Qualcuno potrebbe dire che non cambia niente. Uno si infila in questa vita e si scopre gay, sadico, masochista e via così. Il punto è sempre e solo l'accettazione di se. Chi lo considera un gioco o un divertimento non avrà MAI grossi problemi e tantomeno limiti. Non riuscirà MAI a capire un'introspezione di se in una profondità che non c'è.
La mente non torna indietro. Non si può rinunciare ad una parte di se senza compromettere la propria felicità. Non si può manco pretendere di uscire per strada e trovare il partner ideale o replicare situazioni vissute o ancora vette raggiunte con altri. NON CI SONO ALTERNATIVE. Siamo forse molti attrezzati per i miracoli ma per l'impossibile non lo è nessuno. Questa non è una moda come ha scritto sto filosofo rumeno dal nome Emil Cioran che a quanto pare anche lui non ci ha capito veramente una mazza: "Onan, Sade, Masoch, che uomini fortunati! Poiché né i loro nomi né le loro scoperte saranno mai fuori moda." Fosse ancora vivo potrei forse rispondergli che c'è gente che parla di filosofia e non capisce un cazzo di filosofia. Come molti. A me dicevano cose del genere. Guarda che entrare nel SM non è facile ma se ci entri è impossibile uscirne. Questo è il senso in fondo. Bisogna essere pronti ad affrontare se stessi. A dialogare e rispettare (se è la persona giusta), quella con cui facciamo il percorso. Si basa sull'assunzione di responsabilità verso se stessi e verso gli altri visto che non può esistere responsabilità a scadenza. E' altrettanto vero che non tutte le persone danno le stesse cose nello stesso modo pur magari tutte mettendoci il massimo possibile, con qualcuno/a inevitabilmente ci si troverà di più a proprio agio. Non per questo l'altro/a è merda o da buttare. Le persone non si buttano, si amano per quello che ci danno, come possono, per quanto possono. Quindi si, difficile entrare, impossibile uscire perché non si può uscire da se stessi. Questo non è un "gioco" anche se prende forma attraverso i giochi e l'empatia. Questa è crescita ed evoluzione anche nel semplice star bene assieme e scusate se è poco. Qui è tutto alla massima potenza. L'intimità, la sessualità, la fiducia, il rispetto, il piacere e se con sentimento anche l'appagamento, altrimenti tutto è zoppo ed incompiuto, incompleto.
La chiave di volta tra una omosessualità dichiarata però e un'appartenenza nel SM, è che nella prima non c'è quasi modo di nasconderla. Devi per forza fare i conti con i tuoi amici, i tuoi genitori e con tutto il mondo. Ti obbliga a manifestarti mentre qui no. Non c'è coraggio, non c'è presa di coscienza, non c'è altro che un cambio di abito. Uno per tutti i giorni, per il pubblico, uno per la "notte", per pochi "eletti". Così visto che non metto niente a caso, riprendo il pensiero di Rita Levi Montalcini e la conseguente domanda. Se sono "rare sono le persone che usano la mente, poche coloro che usano il cuore, e uniche coloro che usano entrambi"... cosa cazzo ci mette il resto del mondo, la "fava o la topa"? Come al solito, mi viene spesso il dubbio del perché persone così diverse, senza conoscerne il pensiero reciproco giungono alle stesse conclusioni. Di conseguenza la mia diffidenza in qualche modo è giustificata. Insomma, dimostrami cosa ci metti e forse ti considero.
In conclusione di questo post mi vengono in mente alcune idee di Eric Fromm che guarda caso, sembrano incastrarsi a pennello in tutta questa storia:
"Gli idoli dell’uomo moderno avido, alienato sono la produzione, il consumo, la tecnologia, lo sfruttamento della natura. Quanto più ricchi sono i suoi idoli, tanto più l’uomo si impoverisce. Invece della gioia egli va in cerca di piacere e di eccitamento;invece di crescere cerca possesso e potere; invece di essere, egli persegue avere e sfruttamento; invece di ciò che è vivo sceglie ciò che è morto.
...
È un dato di fatto che la maggior parte degli uomini siano oggi impiegati o simili di livello più o meno alto, che fanno ciò che qualcuno dice loro di fare o che è imposto dalle regole, evitando di provare sentimenti, perché i sentimenti disturberebbero il funzionamento armonico della macchina. Il tratto distintivo di ogni società industriale è il suo corretto funzionamento, giacché ogni intoppo, ogni frizione nel meccanismo della macchina è uno spreco di denaro. Così gli uomini devono esercitarsi a provare quante meno emozioni sia possibile, perché le emozioni costano denaro....
L'egoismo è una forma di avidità. Come ogni forma di avidità, è insaziabile, per cui non c'è mai una vera soddisfazione."
Tanta gente è arrivata qua per provare e alla fine in fondo SOLO in cerca di appagare un'insoddisfabile eccitazione con gli effetti di per cui troppi ne hanno pagato il prezzo.
Le persone si vivono, non si provano.
Cosi ogni esperienza negativa alla fine ha fatto solo questo, "Mi ha tolto la speranza. Mi ha tolto i sogni. Vivo adesso nella paura che un giorno mi potrebbe capitare un'altr@ del genere" Cit. E fidatevi, non è facile. Prima credevo molto alle parole, adesso guardo quello che fanno e solo dopo quello che dicono.
Ed infine l'ultimo per uso e consumo vostro. Riconoscere un/a narcisista. Per questo non è richiesto alcunché. Completamente anonimo e francamente non ricevo manco le notifiche se viene fatto. E' solo per voi. Posso dire fino ad oggi quasi il 48% di risposte dava esito positivo. Siete stati o siete in contatto con un/a narcisista.
https://blogs.psychcentral.com
martedì 11 dicembre 2018
Ho trovato questo scritto su Tumblr e scritto davvero bene nella sostanza.
Il segno dei tempi. Una parola imperante: "ipocrisia".
Tumbrl scopre improvvisamente che la maggior parte dei blog che sostengono questa piattaforma, trattano di immagini che "possono offendere il comune senso del pudore e la sensibilità di alcuni utenti" e lo scopre esclusivamente grazie alla messa al bando da parte di Apple delle proprie app, adducendo il fatto che sono state violate regole relative alla pedopornografia.
Premesso che lo stesso Tumblr dovrebbe vigilare su questo, che lo stesso Tumblr dovrebbe adottare mezzi e misure per impedire l’accesso alla propria piattaforma di soggetti deboli quali minori, che adulti consenzienti accettano la visione di blog ed immagini considerate offensive e che già esistono i modi e le maniere di filtrare e bloccare blog che abbiano a tema tutto ciò. Premesso che non dovrebbero esistere blog a sfondo pedopornografico e nel caso dovrebbero essere bannati o segnalati, forse per Tumblr risulta più facile fingere stupore e meraviglia ora, piegandosi ad una esclusiva regola di mercato e porre una censura preventiva regolata ora da un algoritmo che non farà distinzione tra una Venere di Milo o una performance hard in gif. Sono scelte che personalmente credo che Tumblr pagherà commercialmente, ma sono scelte. Scelte che indicano però appunto una ipocrisia di base diffusa in cui i social network rigettano ogni loro responsabilità, azzerando di colpo anni di attività e colpevolizzando di questo gli utenti, come questi fossero unicamente degli assatanati cultori di orrendi delitti o colpe.
Spazio allora a tramonti o gattini, riviste di moda o imprese sportive, giochi di ruolo o vintage cinematografico, bandito il resto, scacciato come lebbra pura.
Ho già visto sulla mia dashboard stamattina i primi effetti dell’algoritmo di controllo. Segnalazioni arbitrarie e senza un senso preciso ma questo è queste sono le regole assurde del gioco ed in ogni gioco la regola dice che sempre il banco vince.
Credo che questa volta il banco non vincerà e che riceverà una forte risposta che lo farà traballare con forza.
Sicuramente di tutto esiste in questo luogo, anche tanto che tracima nella volgarità o nell'abuso ma so bene che tra i blog seri esiste una sorta di codice etico che filtra e seleziona abusi e quant'altro. Ciò che dovrebbe essere fatto dal padrone di casa e che invece da lui pare dimenticato, delegando più facilmente le proprie responsabilità in maniera estremamente manichea ed ipocrita.
Pur essendo consapevole della inutilità di queste considerazioni, non potevo non farle, in un luogo che è stata casa da anni fino ad ora, in cui so' di avere sempre rispettato luoghi ed ospiti ed in cui tra pochi giorni sarò sicuramente sgradito ospite io stesso.
Tumblr è cresciuto grazie a tutti i blog di ogni tipo in mezzo a tanti social ha sempre avuto una connotazione particolare.
Sono certo che ora a morire non saranno tutti questi blog che rinasceranno altrove, magari non subito ma altrove.
Non morirà il contenuto di Tumblr, si autodistruggerà il contenitore anche se riapparirà su un appstore con un’anima apparentemente ripulita.
Il punto è questo credo. Tumblr non è mai stato un blog o un microblog, era semplicemente un posto da webeti. Ogni webete chiaramente è prima un vitebete, vive per l'ebete che è. Quando va in auto è un autebete. Se va a pescare è un peschebete e se scopa è un scopebete. Solo quando è in rete diventa un webete ma ebete rimane ovunque vada. È un po la storia della tigre, solo che quest'ultima è talmente intelligente da non rompersi il cazzo a dimostrare di essere tigre. Lei sa chi è. Ha coscienza di se. Gli webeti invece in ogni cosa che fanno, cercano sempre di dimostrare non solo quanto sono ebeti ma anche quanto riescono a peggiorare nel corso della vita. Cosi chi aveva davvero da dire qualcosa o stava su blogger o aveva il suo blog o sito magari basato su wordpress.
Oddio, mica sempre perché ci sono degli webeti che con i loro siti "professionali" cercano di mascherare il nulla che diffondono vestendo una veste diversa. Mi pare chiaro di chi sto parlando no? Nel caso vi siano degli webeti pure qui, beh andate a qualche post fa e ne troverete uno con tanto di certificazione di webete professionista. Pace all'anima del narcisista giapponese oramai schiattato ma che ovviamente lascia strascichi. Un vecchio proverbio recita: "Chi va con lo zoppo, impara a zoppicare". Appunto.
Torno a Tumblr.
Bene. Per il solito qualcuno e che sia maschio o femmina poco importa, era semplice da gestire. Bastava prendere una foto, fare un copia e incolla del solito pensierino rimediato in rete e zac. Post fatto. Su 1300 ed oltre blog seguiti in ambito bdsm forse in dieci c'erano dei pensieri e degli scritti di pugno. Il resto o roba per stimolare l'ormone, oppure il solita sfrantecaballe di cose scritte e riscritte in 1000 modi diversi prelevate sui vari siti di aforsmi, pensieri e poesie.
Però alle volte ci sono ricordi, momenti di vita vissuta magari rappresentanti da quell'immagine e a molti veniva voglia di postarla. Cosi qualche tentativo di esportazione l'ho fatto per qualche amica con alterni risultati. Solo qui su blogger ci sono 900 posts ed è un casino di per se, li alle volte Si parla di 12000 foto e che sono all'incirca 9000 posts. Una follia.
Come dice l'amica Klita, forse è l'occasione di fare un bel ripulisti ma di cui non sono fiducioso. Ho imparato che gli webeti oltre alla poco invidiabile capacità di essere ebeti, ne hanno un'altra altrettanto invidiabile. Quella di non crepare mai. Insomma, non c'è un TIR che gli spiana, non gli cade mai un aereo sulla testa e manco incontrano la tigre di cui sopra, fuggita da uno zoo e che in preda ai morsi della fame decida di farsi un pasto insipido. Anzi, in genere gli webeti son circondati da un gran numero di alettanti webeti che decidono di idolatrare i loro miti e seguitano a tenerli sui piedistalli.
Questione di scelte. C'è chi decide di migliorarsi ed il primo presupposto è capire, poi quello di analizzarsi ed infine decidere per il meglio.
C'è chi mente per comodo anche a se stesso/a e c'è chi invece decide che la vita è in fondo troppo breve per rompersi gli zibiedei con robe cosi.
Beh a sto punto, salvato qualche blog, le immagini pubblicate, son di nuovo qui ma son così tanto son allergico alle mode da non aver voglia di scrivere queste inevitabili cazzate.
Una persona intelligente non cercherebbe di dare la colpa a Tumblr di non aver vigilato, quando quella persona ha incontrato la pedopornografia, avrebbe dovuto segnalare subito e se non fosse stata rimossa o bloccata, se ne sarebbe andato o avvertito le autorità. Conoscenza di reato. Dicesi e anche se in questo paese nessuno è obbligato a farlo, rimane qualcosa in ambito morale. Insomma se in casa non pulisci prima o poi sarà piena di sporco e così nella vita. Oddio, siamo sempre in Italia. Quindi se ti appare una porcellata pedopornografica (qui lo dico e qui lo nego), conviene bloccare e girar pagina che va a finire che sei tu quello indagato. Infine ma non di ultima importanza, decine e decine di migliaia di blogs e di utenti buttati fuori a calci nel culo per via di una app. Perché qualcuno si è eletto a Dio giudicatore e moralizzatore. Sarebbe come dire che si vieta internet perché qui si compiono reati. Mica roba sana è. Perché cazzo hanno chiuso i manicomi e perché questi incommensurabili imbecilli sono a capo di aziende internazionali. Perché cazzo invece della app non usate il browser e andate nel culo a sti qua. Boh!
Uno sano avrebbe cercato inoltre un posto dove poter esprimere se stesso in libertà ma aver anche la possibilità di far pulito dagli stronzi e anche se non sempre funziona, per lo meno provarci.
Insomma, lo sanno tutti che la "mia" slave per amico, più che slave era una roba e che d'amico non aveva niente. Lo sanno tutti della cacca che poi gli ho reso alle volte anche senza accorgermene ma (e non è una giustificazione), se riempi un secchio di emme, quello che trovi nel secchio è esattamente la cacca che ci hai messo e questo è uno stato di fatto per chi ne capisce la differenza. Mi pare superfluo poi accusare il medesimo secchio di aver accettato la cacca o di non essersi ripulito.
Cosi dal 17 in poi tutti i fuorusciti da Tumblr si ritroveranno di nuovo in un altro posto tutti assieme per continuare a fare le stesse cose. Postare le foto rimediate in rete o qualche gifs estratta dai soliti porno movies. Dimostrare quanto son grandi, dare l'immagine falsa di se e riempire il muro di prede ben esposte.
Perché è vero, se sei un fotografo amatoriale e vendi qualche foto, nessuno ti rompe le scatole se stai nei modi e nei termini della legge. Se sei un legatore amatoriale e fai qualche corso e prendi qualche spicciolo mi pare più che giusto ma qua c'è gente che di lavoro praticamente fa il fotografo o il nawashi ed è praticamente sconosciuto allo stato. Riempie i siti e i social con le proprie "creazioni", si inventa una carriera inesistente, si autocertifica o autolegge a rappresentante del verbo per avere più notorietà. Quindi più pulzelle, più quattrini, più richieste in generale. Non è un bel vedere è.
Adesso che c'entra questo con Tumblr? C'entra eccome perché tendenzialmente il mondo è fatto di webeti. Preferiscono stare dove stanno tutti che un conto è avere un pubblico, un conto è crearsi un pubblico. Preferiscono crearsi e seguire un idolo piuttosto che capire e scegliere. Così è più facile. Che cazzo ve ne frega se tizio o caio è bravo a legare, l'importante è che sia onesto e che voglia imparare anche da voi cosi come voi imperate da lui. E' questo il viaggio più bello, coinvolgente, totale, immenso. Quel legame di intimità profondo e unico che si crea in due persone vive in grado di sentire e di rispettarsi a vicenda. E' che vi interessa di più essere ganzi e apparire su questo o quel sito fintanto che vi fa comodo, poi via. Sotto un'altro/a. E chi se ne frega. Mercificato anche l'ovvio dell'umanità.
Mal che vada qua ci state e ci venite perché in qualche modo trovate quello che scrivo interessante. Criticabile, non condivisibile ma interessante. In fondo cerco solo di trasmettere pensieri ma anche tante, tante sensazioni. Attraverso le immagini, i filmati che faccio, le cose che scrivo anche se alle volte sono pesanti e forti.
Piacere? Quello che scrivo, penso e faccio non deve necessariamente piacere a nessuno. E' l'essenza della vita.
Il Tao. Cosa cazzo è il tao? Il famoso simbolo del cerchio bianco e nero diviso da una linea sinusoidale e con due cerchi di colore opposto l'uno nell'altra sezione?
Dal punto di vista occidentale per cui molte persone credono che il chi sia il simbolo di una lotta tra due elementi distinti e separati, antitetici si, nella cultura orientale il bene ed il male sono parte di ogni singolo elemento dell'universo. La moneta ha due facce, non per questo sono distinte, è e rimane una moneta. Ogni giorno è composto dal giorno e dalla notte. Il giorno non combatte con la notte, non sono su due piani diversi, sono un'unica cosa composta si da due stati diversi ma che rendono il tutto completo.
"Yin e yang sono opposti e complementari tra di loro, relativi (si può essere yin sotto un certo aspetto e yang sotto un altro) e non antitetici, tanto che nella pienezza dell'uno è implicita l'origine dell'altro. Il loro alternarsi determina tutte le cose.
Yin e yang sono i due princìpi che mantengono l'ordine naturale del tao:
yin è il principio femminile, passivo ed oscuro, identificato con la luna;
yang il principio maschile, attivo e luminoso, identificato con il sole." E' chiaro questo concetto si, o vi serve altro? Nel caso, ecco:
"Il mito-rivelazione dice che il Giappone, tutti gli esseri giapponesi e i Giapponesi stessi sono stati creati da Izanami e Izanaghi (personificazioni degli opposti Yin e Yang ,forze dello lo Spirito Universale : fratello e sorella e marito e moglie ). Dunque i Giapponesi portano in se stessi la natura divina dei Kami." https://quotidianocattolico.freeforumzone.com
In ognuno di noi ci sono delle forze opposte che fanno parte di una stessa ed unica dualità. Non ci può essere il buono senza il cattivo. In ambito bdsm cos'è la cattiveria del punire senza la dolcezza dell'amare? IL NULLA. Lascio volentieri "la terza fase della cosmologia shintoista, seguente a quella della bipolarità, ovvero la manifestazione dell'energia cosmica" a chi vuole approfondire per conto suo. In Cinese Yuan. Di questo e della similitudine del triskele BDSM e del tomoe giapponese ne avevo già parlato in precedenza qui:
Qualche millennio dopo Confucio, Lao Tze, e Buddha è arrivato un tale dal nome Carl Gustav Jung allievo del Dr. Sigmund Freud che si staccò concettualmente dal maestro sviluppando una diversa concezione della psicanalisi e i cui riferimenti alla dualità dell'uomo sono oggi associati profondamente ai suoi studi. Ne avevo affrontato il succo nel post Filosofia possibile di uno stile di vita.
Il buddismo come già affermato dal XIV Dalai Lama, per certi versi è un esercizio della mente e la moderna psicanalisi si rifà a doppio filo con i concetti di salute mentale e di armonia dei principi di Buddha. Nel buddismo non ci sono leggi, non ci sono preghiere, non ci sono Dei come noi li intendiamo a cui preghiamo di darci questo e quest'altro ma sono FORZE, energie della natura e degli esseri viventi. Sono spiriti immateriali che in giapponese vengono definiti Kami. Per certi versi Buddha è stato il primo vero psicologo della storia pur non rendendosene conto. Avevo fatto un post sui Kami ma siccome se non si parla di porcellate non solo non ci capite una sega, ma non ve ne può fregar di meno. Quindi tolto. Chissà mai che la conoscenza ed il capire le cose vi renda leggermente più intelligenti e sensibili. Vade retro!
Per non infilarmi in disquisizioni profonde e poco comprensibili ai molti, ho deciso pertanto di parlarvi di un film che voi di sicuro avete visto o che facilmente potete reperire in rete: "Full metal jacket" di Stanley Kubrik. Da un punto di vista di scene di guerra vale veramente nulla ma è pregno della dualità junghiana. Così vi sparo un link per evitare di nuovo di ripetermi con quello che ho già pubblicato e dato che c'è qualcuno che l'ha fatto per me in modo chiaro e fruibile, non vedo la ragione per complicarmi la vita.
Leggetevi con piacere pertanto la (psico)analisi del film in tema Jung qua:
E che finisce poi in una scena surreale. Dopo una giornata di morti, i soldati camminano di notte tra le fiamme della distruzione cantando Mikey Mouse:
Who's the leader of the club that's made for you and me?
M-I-C-K-E-Y M-O-U-S-E.
Hey there. Hi there. Ho there. You're as welcome as can be.
M-I-C-K-E-Y M-O-U-S-E.
Mickey Mouse. (Mickey Mouse.)
Mickey Mouse. (Mickey Mouse.)
Forever let us hold our banner high.
High. High. High.
Come along and sing a song and join the jamboree.
M-I-C-K-E-Y M-O-U-S-E.
Here we go a-marching and a-shouting merrily.
M-I-C-K-E-Y M-O-U-S-E.
We play fair and we work hard and we're in harmony.
M-I-C-K-E-Y M-O-U-S-E.
Mickey Mouse. (Mickey Mouse.)
Mickey Mouse. (Mickey Mouse.)
Forever let us hold our banner high.
High. High. High.
Boys and girls from far and near you're as welcome as can be.
M-I-C-K-E-Y M-O-U-S-E.
Who's the leader of the club that's made for you and me?
M-I-C-K-E-Y M-O-U-S-E.
Who is marching coast to coast and far across the sea?
M-I-C-K-E-Y M-O-U-S-E.
Mickey Mouse. (Mickey Mouse.)
Mickey Mouse. (Mickey Mouse.)
Forever let us hold his banner high.
High. High. High.
Come along and sing a song and join the family.
M-I-C-K-E-Y M-O-U-S-E.
E adesso torno al nocciolo della questione. Quando ero piccolo fecero vedere in tv uno strano video con la canzone di sottofondo: "What a wonderful world" di Louis Armstrong. Uno straordinario pezzo musicale di un indimenticabile artista. Il punto è che era pieno di immagini di guerra del vietnam. Sulla sua falsa riga, questo ma molto più recente.
E non c'era solo la guerra ma anche uno strano agente arancio, chiamato così in codice dagli USA. Questa sostanza era ed è un diserbante ancora in commercio. Il Glifosato le cui conseguenze sulla popolazione si fanno ancora vedere. Vi fa effetto? Bene, è quello che voglio. Voglio farvi a pezzi l'anima se ne avete una. E' questo lo scopo, obbligarvi a riflettere. La stessa canzone è stata usata in "Good morning Vietnam" per fare la stessa cosa ma con le scene del film, crude, ma senz'altro false. Ve ne sono molte versioni in tema ma google non le indicizza. Ovviamente è puritana verso il sesso ma non gliene fotte una benché minima sega di far vedere il tutto.
Vedete il mondo è bello di per se, non ha bisogno di noi. Così visto che tanto vi piacciono gli aforismi, ricordate il film "Contact". L'interprete Jodie Foster risponde ad un suo collega che gli sviolina una filippica di quanto sia ingiusto il mondo e lei risponde: "Buffo! Ho sempre pensato che il mondo sia come noi lo facciamo". Non fa una benché minima piega mi pare no?
E la base musicale qui è di Enya, "Only time". Strano altra dolcissima canzone. Testo e traduzione.
Così nel mio piccolo mondo, qualche anno fa, uscito da una relazione con una narcisista patologica. Mi misi in testa di capire più profondamente e di affrontare il tema nello stesso modo. Costringere le persone a riflettere e feci questo video.
Usai le immagini che mi aveva mandato, i pensieri, foto prese dalla rete (poche), ricordando situazioni di profonda intimità a cui avevo creduto sulla canzone che spesso metteva dicendo: "ricordati..."
Ricordati un cazzo! Ricordo di avere avuto dei bellissimi momenti e delle sensazioni speciali con una persona che non è mai esista realmente ma che mi ha dato solo l'immagine che voleva avessi di lei. Dietro quella facciata e quegli occhi, c'era un'altra parte predominante, quella che spinge gli uomini a fare del male ad altri uomini in modo gratuito magari in nome di una ideologia politica, di una religione o di un interesse che può anche solo essere di letto.
“E' uno strano dolore morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai”(più). A. Baricco.
Così la dolcezza e la profondità di questa splendida canzone cantata da un'altrettanto splendida donna per voce e aspetto visto che non l'ho mai conosciuta personalmente. Una canzone struggente, dolcissima fatta di promesse e di certezze finite nel cesso del menefreghismo.
Questo pianeta è fatto da gente narcisista che per il dio denaro ha venduto l'anima di tutti gli abitanti della terra, umani e non, al diavolo.
Vedo gente che tranquillamente ha un bel lavoro a nero e che organizza eventi di qua e di la, alla faccia di chi a fine mese, per uno regolare, dura fatica a portare a casa 800.00 euro. Vedo gente che tranquillamente se ne sbatte i coglioni girandosi da un'altra parte credendo di essere più "furbo/a" di tutti gli altri. Usando il mondo, l'umanità e la natura per i suoi porci comodi fatti di interessi di ogni forma e misura. Non pensano manco ai loro figli perché si riproducono, eccome se lo fanno e spesso gli insegnano gli stessi principi distruttivi che hanno seguito loro sfornando una una testa di cazzo dietro l'altra.
A sto punto della mia vita, della vostra, visto che non vi conosco, me ne può fotter di meno, rimane solo un bel buco, lasciato da esperienze simili. Cosa cazzo ho imparato, lo sapevo dove si andava a finire. Rimane un buco che ti porti dentro. Viene con te come la tua ombra. Impari a conviverci ma il buco resta li.
Avevo già parlato pure di questo. Ebbene, per ogni bottiglia o pezzo di plastica che c'è li e nelle altre isole (perché non è una per lo meno sei!), c'è un idiota che se ne è sbattuto i coglioni e l'ha lanciata dove al momento gli faceva più comodo. Questo è un esempio ma vale per ogni azione di tutti i giorni.
Cosa cazzo mangerete tra un po', tappi di bottiglia? Cosa condividerete sui vostri telefonini tra qualche anno, come siete o come vi sforzate di essere nei vari social comuni o in quelli a tema fetish. Dove vi piacciono le frustate o cosa vi piace a letto. Cosa?
Forse ma dico forse, queste parole le capite meglio:
"La compassione, l’altruismo, il buon cuore non sono unicamente nobili sentimenti di cui trae vantaggio il nostro prossimo. Sono stati mentali, condizioni mentali di cui beneficiamo anche noi stessi. Una persona altruista e compassionevole è in genere una donna o un uomo più felice, più sereno."
"L’amore e la compassione sono necessità, non lussi. Senza di loro, l’umanità non può sopravvivere."
XIV Dalai Lama
Incommensurabili buffoni che hanno sputtanato ogni possibile significato vero e profondo della parola amore.