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mercoledì 16 dicembre 2015

Congiunzione di due stelle


Ho sentito tanta gente esprimersi su quello che sia il s/m, il dominio e la sottomissione. Ho appena letto un altro, l'ennesimo scritto ad effetto su un blog amico e sarebbe facile fare altrettanto. Cerco di stimolarvi a pensare e riflettere su un argomento che non è di facile spiegazione e lettura.


Avevo accennato qualcosa tanti anni fa in "Monsieur plaisir" e per quello che vale, proverò a descriverlo in modo un po più profondo.
Dovessi metterlo in musica, si Albinoni, adagio.
Dovessi metterlo in danza, si un tango.
Dovessi metterlo in mente, si lo yin e lo yang.
Dovessi metterla in filosofia, si lo Zen,
Dovessi metterlo in scienza, la fusione di due galassie.

La sottomissione non esiste.
È un dolce, perverso inganno. Sono due persone che si incontrano, due universi che si cercano e si fondono in una danza sensuale, passionale, intensa oltre ogni limite.
È la mente che si svuota, che si rilassa e si concede e si riempie all'altra per viversi in piacere, assoluto.
È come il fuoco e la candela, l'uno non esiste senza l'altra.
È come l'aria e la luce, nessuno potrebbe vederla se l'aria non ci fosse.
È come due cuori che cercano un ritmo e lo trovano fin'anche arrivare ad un solo respiro.
È l'opposto che si unisce all'opposto e davvero ogni gesto forte sarebbe solo violenza senza dolcezza.
È il vincere la forza della matematica,  come le due galassie i cui buchi neri non seguono le regole della fisica,  danzano sempre più veloci, sempre più vicini fino a passare oltre "l'orizzonte degli eventi" del conosciuto e danno origine ad un nuovo uno più forte, completo.
È quell'abbandono tra le tue braccia e l'enorme, magnifico privilegio si sentirla galleggiare in quello limbo fatto di piacere in cui spesso solo la mia voce da il senso del tempo. È il recuperarla alla fine, quasi come se tornasse alla realtà riportandocela dolcemente, sicura, protetta.
E' il sogno, il tempo del sogno ma non è sogno. E' fantasticamente vero.
È come poter essere uccello e pesce ed avere in un attimo un sopra ed un sotto dove potere andare. Volare e nuotare senza bisogno di mezzi. Il vento e l'acqua sulla pelle ed il fuoco dentro che ci fa sentire vivi, liberi.

Il vero senso di un  rapporto sm è proprio questo.
È che la singolarità ti condanna alla mediocrità,  non importa se fai le stesse cose in un gioco di ruolo o con il ragazzo, il marito o con l'amante. Perché in questi rapporti il master non è colui che ti domina ma colui che ti libera dalle tue paure, dai sensi di colpa e che da vita alla tua fantasia ed il tuo coraggio e ti protegge nel percorso anche da te stessa.
È il viaggio assieme e non ha forma né senso senza sincerità che quelle paure rimarranno sempre li e saranno il freno. Per questo non funziona con tutti ed il sm, che se ne dica, son pochi a farlo e viverlo. È difficile trovare il partner perfetto, è molto facile trovare qualcuno o qualcuna con cui giocare, basta ingannare.
È essere se stessi senza compromessi,  ognuno nelle mani e nelle braccia dell'altra, indifesi, sicuri di confidare dell'altrui presenza. Ecco perché la sottomissione non esiste. Non c'è un'alternativa che sia l'arrendersi alla condizione che essere uno pone. Per poterla vivere fin dentro ogni più piccola molecola, uno "deve" controllare, l'altra "deve" sottomettersi.
È l'insostenibile dipendenza di essere e di esistere solo l'uno nell'altra, con una profondità che non ha eguali perché è davvero la forma di amore, di amicizia, di fiducia, di confidenza che genere umano possa concepire. Poi qualsiasi imbecille è in grado di dovertisi e farvi divertire. Ognuno cerca quello che più gli confà. Forse oggi è più semplice divertirsi su una montagna russa che volere arrivare alle stelle. Ognuno ha le sue aspirazioni e le stelle, non vanno di moda.
Mi vedo spesso in mare tra le balene che cantano mentre nuoti con loro e ti portano nel loro mondo mentre in superficie senti una gran massa di scalmanati che sciaguattano e si misurano con il costume, l'abbronzatura e la barca più bella che seguitano a credere che quello sia il mare. Ma ci vuole equilibrio e credere di poterlo fare, di fidarsi e di farlo. Le balene non ti portano con loro se non parli la loro lingua e soprattutto se cerchi di ucciderle.

Adesso da quello che ho capito, sono molto simile a quello che il mio segno descrive e ne prendo atto ma seguito a credere che sia il mio carattere ed il modo personale di fare ed è meglio che non riveli tutto. Non voglio perché ci sono voluti anni per arrivarci, quello che dico è chi sono e come penso e vivo. Vi piaccia o no, non "scopo" con tutti, come voi credo. Spero!  Quindi mi tengo la parte più profonda e delicata per me. È strano pure questo, ogni volta che ti fidi di qualcuna e ti dai fino in fondo, quella qualcuna ti uccide come se uccidesse se stessa. Chissà se alla fine è il non piacersi o semplicemente l'aver ricevuto cosi tanto da non reggerlo più. Semmai in un'altra vita avrò un colpo di culo da incontrare una persona capace di farmi credere di nuovo nel genere umano, magari gliene farò dono, sempre che possa apprezzarlo.
Così come se una lei fosse qui, ri dico:
Tocca con la lingua, vedi con le mani, annusa con le orecchie,  assapora con gli occhi, senti con il naso.

Sono le tre e vorrei tanto smettere di sentir cosi tanto dolore.

martedì 15 dicembre 2015

Il patto

L'amore non è un aneddoto astratto,
E' un solido patto, come un contratto,
È scritto e siffatto, nel cuore redatto,
Voluto, giaciuto,  leale saluto.

Un fiore di loto, che va detenuto.
Diletto, protetto, tenuto ben stretto,
Profondo nel petto. Un dolce velluto,
Un suono di liuto, lanciato, è un acuto.

È questo il concetto, non altro va detto.

MDS



Così per accompagnare una delle, più belle canzoni mai scritte.  Billy Joel. Era il 1969 e ancora tanti l'ascoltano.

lunedì 14 dicembre 2015

Donne ma tutta sta differenza dove sta?

A costo di tirarmi dietro una manica di offese, questo è il quanto. Si dice che il sesso in una femmina sia una cosa mentale, questo è vero ma non del tutto in senso positivo. Ogni desiderio nasce dalla testa, non importa che uno sia uomo, donna. Il "guaio" è pensare che si tratti di uno stato mentale particolarmente elevato. A pari stati di insofferenza, di difficoltà, di stress emotivo, di quello che la vita propone è l'uomo a non riuscire ad avere un'erezione. La donna funziona in modo contrario. Tutto nasce dallo spesso smisurato ego-ismo. Se vogliono qualcosa, la prenderanno, se vogliono fare qualcosa, la faranno. Non importa quanto sesso (di questo parlo è), basso o alto sia. Loro, se vogliono realizzare qualcosa, lo porteranno in fondo a qualsiasi costo fregandosene delle conseguenze. Il guaio di tutto st'ambaradan è che tutto questo non dipende dal ragionamento ma dal desiderio. Mi viene in mente la vecchia pubblicità che diceva una cosa del genere: "La velocità è niente senza controllo". Qui è lo stesso. Il desiderio da solo crea solo illusioni e l'idealizzazione di qualcosa o qualcuno e le donne hanno bisogno di idealizzare

Questo si riflette su chi hai intorno alle volte in modo drammatico. Darà potere all'abusivo/a, darà spazio a credere che l'abusivo/a (anche al femminile!!!), di poter manipolare la testa di chi di quell'illusione se ne è fatto/a portatore/trice. Spingerà comunque una persona a fare qualsiasi cosa pur di ottenere a seconda della forza di quel desiderio.
Se lo poniamo in ambito bdsm, è facile, troppo che le persone ne vengano ammaliate perché la risposta è parecchio piacere fisico non facilmente riscontrabile in qualsiasi altra forma di sesso. 

Una donna anche sotto violenza si bagna e si "prepara" a ricevere. Vero, è una forma naturale di autodifesa ma rimane un meccanismo praticamente automatico. L'uomo, pur ragionando spesso col cazzo, sa che quel cazzo se non si trova in uno stato di testosterone esagerato, non funzionerà se non si trova a suo agio. Uno dei problemi di tanti uomini che si avvicinano al porno, sta proprio li. Riuscire ad avere e mantenere l'erezione.
Potete girarla come vi pare ma prendendo due professionisti del settore, una prostituta riuscirà praticamene sempre o quasi a svolgere quello che si è prefissata. Un gigolò se non trova in qualche modo attraente una donna o una qualche forma di desiderio, troverà molte difficoltà a fare quello che è li per fare. Parecchie. Ok, oggi le varie pasticche aiutano ma rimane il quanto.
Sbagliato pensare che si tratti di solo di mettere a suo agio qualcuna, si tratta semmai di capire quanto "lei" voglia quella cosa alla faccia del mind fucking.
La donna insegue il suo sogno. Se il suo è mastro, lo sarà a tutti i costi, se è pinco pallino, pure.  Spesso si convincerà pure che mastro le farà tutte giuste fino ad evidenza contraria. Il che non è possibile. Mastro come pinco pallino è un uomo e anche lui sbaglia.
Che alla stragrande maggioranza delle donne piaccia essere adulate, corteggiate e tutto quanto ci si possa mettere,  questa alla fine, è un'altra storia che come al solito, non sposta la cosa di una virgola.
Adesso mi raccomando datemi addosso come retrogrado che poi mi tocca scrivere altri 50 post in merito. Dico solo che esiste una sottile differenza tra i due diversi modi di pensare e non abisso anche se spesso la forza di uomo purtroppo fa la differenza in modo negativo. Penso alle donne abusate e costrette a fare ma anche questo in fondo conferma il quanto. Si può violentare davvero un uomo? Credo di no (credo!!!), a meno che quello non si faccia legare ed impasticcare la vedo difficile, ok, forse un ragazzo o un uomo giovane, strapieno di ormoni ma il resto?
Ok, magari lei è una  culturista, lui un mingherlino ma se lei non ti piace hai voglia a succhiare.

domenica 13 dicembre 2015

I babbani

Ci sono tre tipi di persone ma anche di questo ne avevo già parlato.  Frugare nei post. Questa è molto più sintetica e direi, pratica.
I realisti, detti anche babbani  che son quelli che vivono la quotidianità con monotonia difendendo quello che hanno ha tutti i costi quasi che la loro vita dipendesse dal possesso.
I sognatori  che son quelli che studiano a Hogwarts, quelli che vivono in un mondo fantastico fatto di illusioni che alle volte loro stessi si creano.
I Senzatempo che son quelli che si capiscono solo tra di loro, quelli che riescono a vedere oltre l'orizzonte dei primi due e ti ci portano pure.
Il vero problema dei realisti è che questi sono convinti che i sognatori siano dei folli illusi.  Che i sognatori credono che i senzatempo siano degli orologi rotti. Pensano che sia impossibile guardare un orologio che l'ora non da ma non perché non c'è. Sono loro che non sono in grado di vederla. Le fette di prosciutto vanno nel piatto, non sugli occhi. Poi glielo fanno vedere e tutti dicono: "Ohhhhhhhhhhhhh, anche io". Così vogliono i cellulari ultimo modello, i glasses, i tablets, il robot che pulisce la casa e loro vanno a premere mi piace sui social network ma non li sanno mica usare. 
Tra le tre grandi categorie,  ce ne sono due grandi interdisciplinari: i piglianculi e i mettinculi. Non ci vuole molto a spiegare che cosa fanno. Ecco, così va il mondo. I sognatori sono quelli più pericolosi perché vivono in un mondo tutto loro. Alle volte parlano anche con dio. Gli telefonano tutti i giorni e se trovano uno che dice di avere avuto la ricezione migliore, gli credono. Sono pericolosi perché per i loro sogni, uccidono o fanno male senza guardare in faccia nessuno. Alle volte sognano il denaro, alle volte dei regni o alle volte ancora,  hanno solo voglia di avventure particolari a letto. Quando si incazzano i realisti, in genere fanno le cose a mezzo che vorrebbero ma non sanno. Quando si incazzano i senzatempo però fanno dei bordelli assoluti, Hiroshima e Nagasaki insegnano.
A proposito di questo, era il 1977, avevo 14 anni e sulle nelle cinematografiche era uscito qualcosa che ti faceva veramente rimanere a bocca aperta. Tutti i cinema erano pieni. Nessuno aveva mai visto i titoli di inizio che si spiegavano nello spazio come una nave stellare. 
Il mondo conosceva Star Trek, noioso, mentale e con poche scene perché gli effetti speciali facevano cagare. Ci fu uno che ebbe un colpo di genio e che decise di fare volare le macchine da presa in moto contrario riprese su sfondo nero (oggi è diventato verde grazie alla CGI), e tutto cambiò.
Ma questa saga ha molti pregi oltre che tante analogie con il post. Il primo, assoluto, eccolo qua.
La presa di coscienza di un ragazzo che era pronto per partire per le stelle, un luogo sconosciuto. Vero che nel film è stato quasi "costretto" ma la scelta rimane sempre quella. Rimani con i piedi per terra o scegli di sviluppare chi sei, di passare oltre la fantasia e di vivere nella terza categoria.

Così la "forza" che tiene unito tutto l'universo (o lo separa), perché c'è eccome. Si chiama materia oscura e nessuno ancora sa cosa sia e nemmeno l'ha mai vista. Eppure c'è anche se non si vede. I cavalieri Jedi non sono altro che samurai giapponesi con doti "migliorate", katana inclusa e non importa cercare su google, bastava capire e si capì da subito. Questo senso di onore, pace e giustizia, ammaliò molti ma la vita non è un film e pochi si rilessero il bushido. Per andare nello spazio, bisogna alzare il culo dalla poltrona e i babbani mica hanno sto coraggio. Nemmeno i sognatori, che li non si rischia la pelle e nella vita i buoni non vincono sempre. La morale è che non importa come cazzo ti mascheri: se sei pieno/a di tecnologia, se vuoi provare sensazioni estreme senza stare alle "regole" di quelle azioni, queste stesse ti rivelano per quello che sei e ti si rivoltano contro.
Beh, non mi resta che augurarvi che vi piaccia il nuovo episodio se andrete a vederlo. Per la cronaca, gli episodi pensati da George Lucas all'inizio erano 12. Ne mancano ancora 3.

Fette di limone

31-32 anni fa, ebbi la seconda esperienza in questo mondo.  Non ricordo il suo nome ma aveva la mia stessa età.  No, non c'era l'aids ed una sera fuori, la tipa si trovò un ragazzo con problemi di mobilità in una disco. Si c'ero anche io, chiaro. Tra un bacio e l'altro il ragazzo, non da solo, per attaccar bottone, gli chiese se il limone nel bicchiere l'avrebbe buttato (io tradussi). Lei gli chiese se lo voleva e lui rispose di si.
Lei non fece una piega, prese il bicchiere con la fetta di limone rimasta, se lo mise in bocca bevendo l'ultimo sorso e glielo passò con un bacio lingua a lingua come se fosse l'ultimo. In faccia di questo ragazzo si disegnò un'espressione di stupore e di piacere. Finito, lei si girò verso di me con la faccia sorridente e sorniona che chiedeva: "Hai capito :)"?
Francamente la guardai stupito  quasi e dalla bocca mi uscì solo: "Maybe" (forse), un po' indeciso.
Il resto è qui.
Era una bella notte, il piacere palpabile, l'armonia pure, perché non regalare piacere ed affetto anche a chi non conosci. Non è un atto di sesso e se anche lo fosse, sarebbe lo stesso. Cazzo, quanta ragione. È passato così tnanto tempo eppure ricordo il suo profumo, il suo sapore, la sua pelle, la sua lingua ed i suoi occhi come se fosse appena successo. Mi ha insegnato tanto anche sulla testa e come funziona, mi ha fatto fare dei passi così grandi che ... beh. Chiaro no. Tutto il resto, come al solito, me lo tengo per me e per chi se lo merita
Ho vulto scriverlo perché non ho mai chiesto la sua data di nascita, non era molto cortese.  Fu lei che mi spiegò il perché ed il come lo "specchio", nelle relazioni funzioni e funziona anche troppo bene. Oddio, forse una scorpionaccia pure lei? Non lo saprò mai ma è così buffo e strano trovare quest'nalogia tra tante e una donna così bella tra tante, troppe femmine e non era una gran fica. Solo una donna e non è poco.

sabato 12 dicembre 2015

L'erba voglio

"L'erba voglio non cresce neanche nel giardino del Re", mi dicevano le nonne quando da piccolino "volevo" e non chiedevo. Era quasi una risposta automatica fino a che un giorno chiesi: "Nonna ma come, nemmeno il Re può chiedere di volere?"
"No", mi rispondevano "perché la cortesia deve averla soprattutto un Re". Mi sembrava così assurdo che il Re non potesse semplicemente ordinare eppure loro che il Re l'avevano avuto davvero, dicevano così. Si chiamava educazione. Una volta.
Oggi tutti vogliono ed hanno delle pretese che davvero non sono disposte a dare se non quando gli comoda o hanno un interesse, che sia amoroso o professionale non importa. Loro semplicemente pretendono. Eppure ancora oggi quando per modo di parlare mi viene da dire voglio, mi torna alla mente la filastrocca e mi correggo. Non voglio manco quando siamo in session e cerco mentalmente di far capire che quell'ordine è quello che cercano e che si, a me fa pure piacere che per qualche ora mi fa sentire dio, ma che è pure il più bel modo per crescere e viversi profondamente assieme.
È un attimo di fusione,  di intesa prima mentale, poi fisica e si, pure sentimentale altrimenti rimane solo quel sesso sciatto di cui troppo ho parlato.
Le cose finiscono, la vita finisce ed anche su questo ho già detto che la fine da un senso a quello che è stato prima sopratutto se è stato bello. La fine fisica però è anche la fine delle opportunità. Penso a papà con cui non ho mai avuto un bel rapporto. Lui che parlava bene e faceva poco a me che toccava fare e poco parlare. Anche per questo  non sono al primo approccio uno che sembra un compagnone, anzi sono parecchio orso. No, drago. In genere sono i genitori ad avere la testa per i figli, a me è capitato spesso il contrario ed era un esempio da non seguire. Eppure adesso manca e ci litigavo quasi tutti i giorni.  Manca perché quando finisce qualcosa, con essa cessa anche l'opportunità di confrontarsi e di imparare e di migliorarsi. Quando finisce una relazione anche per causa di forza maggiore, è lo stesso. Se una storia è stata negativa, allora magari c'è pure un senso di sollievo ma se è stata positiva allora ti ha dato, ti ha cambiato comunque in meglio, ti ha fatto crescere e un pezzo dell'altra ti rimane dentro per forza. Nel bene e nel male.
Se hai amato (davvero), non puoi smettere di amare. Quando ti alzi la mattina e vai davanti allo specchio a lavarti i denti, vedi una persona che è quel che è, quello che ha vissuto, passato, condiviso. Rinnegare gli altri è rinnegare se stessi ma ribadisco, per capire questo bisogna avere dei sentimenti ed una morale e a quanto pare è rimasta cosa per pochi. Organismi in estinzione che non servono più ad un cazzo e si buttano via come roba sporca, infetta.
Ecco, questo è diventato il peggior nemico di noi stessi. Così come nel bdsm, nella vita per apprezzare le belle cose, bisogna rimanere un po bambini. Il piacere di scappare e di andare a fare una session (leggasi, incontrare la persona che più ti piace), è come riuscire a mettere le mani sul lecca-leccone visto in vetrina in pasticceria. Riuscire a vedersi anche solo per stringersi, è come poter sognare di volare con il Pan, contro il Capitan Uncino, invincibili e liberi. Persa la storia, la favola finisce. Si ritorna grandi ma i grandi senza sogni, sono come i fiori di plastica. Ci sono ma non sono vivi e non hanno profumo.
Poi tornano. Alle  volte tornano, richiamano, ricercano te che hai dato il tuo profumo e ti sei ammaliato del loro. La loro pelle, il loro piacere, i loro sogni e paure, la loro gioia, i pianti e le vittorie. Si, perché anche questo è profumo. Lo cercano ancora ma hanno tagliato le, radici, la forza con cui la pianta cresceva, lenta ma decisa e robusta.
Ecco, questa è la loro peggior condanna per il male, la superficialità che distribuiscono.  Non esiste un fiore uguale. Non esisterà MAI più, in nessun luogo.
La forza senza dolcezza è abuso.
I gesti senza rispetto sono solo egoismo.
Le parole senza sincerità sono solo frodi.
Il piacere senza sentimento è solo illusione e insoddisfazione.


mercoledì 9 dicembre 2015

La sottomissione


Una ragazza a me molto cara  quando gli proposi di diventare la mia schiava mi rispose con voce squillante dall’emozione: “E’ bello appartenere a qualcuno”. Dal blog di Cavaliere Amaranto.


Oh che bello. Diventi schiava ed appartieni. Siiiiiiiii! Bellissimo!!! Così uno schiocco di dita. Se il vostro ragazzo, marito, convivente, vi dicesse una cosa del genere, probabilmente avrete tre fasi in ordine sparso.
1) lo guardate in modo strano della serie: questo è pazzo.
2) lo riempite di improperi.
3) lo spedite a fotbar.


Cosa cazzo è che vi fa dire siiiiiiiiiii a chi ha un bollino da master che magari si è appiccicato da solo e no a chi a quel bollino manco ci pensa?
"Il bisogno di appartenere a qualcosa di più grande" dice ello. Oh cazzo. I master avranno davvero le mani, i piedi, la testa e l'uccellone più grande degli altri? E dove sta scritto?


Bisogna fidarsi... anche questa è bella. Anche del marito bisogna fidarsi, del ragazzo e del convivente. Bisogna fidarsi con chi lavori e per certi lavori, fidarsi significa pure anche mettere in gioco la pelle. No, non necessariamente un soldato. Edilizia estrema, trivellazioni, pozzi marini, miniere, etc. etc..

Così sali in cima ad un grattacielo in costruzione e ti fidi, subito, perché chi è li ha il bollino e questi si che ce l'hanno e vai. Wuaahahahah scusate. Non rido del post, rido del concetto.
Così come nel lavoro, la fiducia nasce dalla conoscenza reciproca. Se tizio ti dice spostati che arriva una trave, poi quella trave deve arrivare dove va posta e non nel tuo capocollo. Così alla fine non nasce dalla fiducia ma dal rapporto con i compagni di lavoro e con la partner. La fiducia si evolve e cresce con il rapporto e non vice versa e manco da sola. Si evince in modo di nuovo in modo lapalissiano, che ogni rapporto nasce dal dialogo. Dalla veridicità di quello che si dice prima e di quello che si fa dopo e questo che genera l'intesa attraverso la conoscenza ed il rapporto reciproco.


Si da anche il caso che il bdsm è fatto di persone nude spesso e volentieri e questa non basta. Si da di nuovo il caso che una trave puoi posarla magari sia da destra che da sinistra, alle volte pure in piano ma in un rapporto no. Ognuno ha il suo modo e se "tizio" ti tocca da sinistra tu ti trovi ad essere magari a disagio piuttosto che provare piacere. Mentre magari è vero il contrario. Il bdsm è fatto di SENSAZIONI non di gesti. I gesti e le parole  volte causano le sensazioni ma non sempre in modo autonomo.


Niente qui sovrasta o sostituisce un normale rapporto di coppia. Semmai è tutto estremizzato. Più rischi, più devi fidarti, più devi fidarti e più devi avere per forza un rapporto più profondo rispetto ad un tradizionale. Capisco di più il "tradimento di fiducia" in un rapporto tradizionale che qui (non s'era capito è), perché qua non ci sono compromessi. Ogni compromesso di per se è una mezza bugia e può anche essere fatale sia per la pelle che per i sentimenti. Senza RISPETTO, ASSOLUTA VERITÀ E COERENZA, tutto è destinato a fare un bel botto con "morti"e feriti anche gravi.
Prima di salire in barca, pensateci.