Stamattina ho letto qualcosa che mi ha fatto un po' sorridere.
C'è una ragazza nel solito gruppo segreto che dalla data di nascita, sempre che sia vera, potrebbe verosimilmente essere mia figlia. Pubblica una frase del genere e visto che non ho l'autorizzazione a citarla né ne ho l'intenzione, la riscrivo di sana pianta perché mi interessa il sunto ed il concetto, non la frase esatta.
Parliamo di forzature e "ricatto". Il ricatto (sottinteso), e la forzatura è alla base del bdsm. Tu obbedisci o verrai punita. Rimane chiaro che sia nel ricatto che nella punizione deve esserci consensualità e piacere per entrambi.
Torno a l'insolito destino nell'azzurro mare di agosto. Fai le cose e dormirai in casa, sii una brava donna/amante e avrai quello che desideri. E' un modo "rude" di insegnare ma se c'è qualcosa da insegnare, funziona. Certo che tutti non apprezzeranno il modo perché il bdsm rimane una pratica di nicchia. Cosa insegna Gennarino a Raffaella? Prima di tutto l'umiltà e azzera le differenze sociali e culturali. Qui non esistono e non devono esistere. Solo due persone che si confrontano.
Il bdsm è molto simile come struttura a quello che fa un soldato. Chi sceglie di arruolarsi in un esercito prima o poi sa che dovrà sparare ad una persona o che quell'altra persona con idee uguali e contrarie, sparerà a lui.
Così come ci insegna la storia, dobbiamo rendere la recluta capace di affrontare quello che ha scelto di fare attraverso l'addestramento. L'azzeramento dei modi di pensare e la reazione giusta, adeguata ed istintiva alla situazione che andrà ad affrontare. Si pensa che ogni soldato sia un malato estremo di adrenalina e noi siamo meno estremi ma altrettanto malati. Noi non dobbiamo ferire nessuno né moralmente, né fisicamente. Noi cerchiamo e diamo piacere divertendoci ma allo stesso modo cerchiamo di superare i limiti che abbiamo. L'ho detto più volte che il vero percorso del bdsm non è la dominazione o la sottomissione ma sono solo dei mezzi. Noi cerchiamo prima di tutto la nostra dimensione ed ogni session, incontro o quello che vi pare è prima di tutto un momento introspettivo molto profondo. Noi cerchiamo di stare bene con noi stessi e con gli altri. Cerchiamo libertà e rispetto di accettarsi ed essere accettati per come siamo e non per come gli altri vorrebbero che fossimo.
Quindi che nessuno si stupisca se la slave non ubbidisce poi si trova a prendere 20 vergate. Chi ha capito il meccanismo è che vergate > dolore > endorfine > piacere. Alla fine è un modo di esaltare quello che si fa. Qui non esistono veri schiavi o vere schiave. In ogni momento la safeword deve potere essere pronunciata e rispettata da entrambi. Stiamo insieme per piacere non per costrizione o farsi del male. Se avete domande, avanti. :)