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domenica 22 settembre 2013

Serenità e coscienza di se


Sono passati oramai più di trent’anni da quel giorno sul divano dove tutto è cominciato. Avevo già deciso di mollare la musica per il judo prima ed il karate-do dopo.

Quella sera prima ed i giorni che seguirono furono uno stravolgimento mentale non indifferente. No, non c’era internet e per approfondire bisognava riuscire a trovare i testi in versione libro, pochi, sulle arti marziali, sui punti di pressione, sulle tecniche più antiche. Si perché il judo era già qualcosa di diverso dal ju-jitsu tradizionale. Oramai era uno sport olimpico e si faceva tutto in funzione delle gare e dei colpi che si potevano tirare. Il problema degli atleti italiani era che mal riuscivano ancora a combattere con una frattura in corso.
Ma quei punti di pressione non mi uscivano dalla testa. Si perché un punto se non porta ad una frattura ed è semplicemente nervoso ha tre effetti principali. Se sei leggero provochi solletico, se colpisci come devi se non uccidi, fai un male cane, se sei “giusto”, quella pressione provoca piacere in punti particolarmente nascosti che solo chi ha approfondito conosce. Non li insegnavano quasi più e dovevi chiedere per sapere. Curiosità, la base di ogni apprendimento.
Così mentre nel dojo colpivamo con in mente sempre quell’ hikken issatsu ( ), per fermarsi un attimo prima di fare seriamente male a qualcuno, poi a casa la mente volava. Certamente non era un De Ashi Barai (出足払), a fare la differenza ma piuttosto qualcos’altro.
Nonostante il controllo spinto al massimo qualcuno si faceva comunque male. Una proiezione non pulita ed una clavicola se ne va. Una parata con una mano aperta e la differenza tra il fermare un calcio è tra una lussazione, una frattura o letteralmente aprirsi la mano. Alle volte una questione di pochi cm, di rapidità di intuire da dove viene il colpo. Alle volte il peso spostato sulla gamba sbagliata ed il successivo movimento ti procurava una storta ad un caviglia o i legamenti del ginocchio che andavano a ramengo. Nessuno voluto, semplicemente capita ed è legato a quello che fai. E’ semplicemente intrinseco nella disciplina.
Ci vogliono anni per cominciare a padroneggiarla ed alle volte gli anni non bastano. Sbagliare significa fallire, fare male al solo scopo di fare male, significa di nuovo fallire. Non insegnerò mai a chiunque passi, non scriverò mai di tecniche del genere perché voglio guardare in faccia a chi insegno. Non mi importa, ma non voglio essere responsabile di qualcuno che poi le usa per far male a qualcun alto e non è detto che sia solo fisico. Non credo ai professionisti fai da te e non credo nei professionisti e lo ribadisco con forza e sincerità.


Dolore, significa ogni volta più dolore ed è come l’eroina. Ad un certo punto non ti fa più niente, ti ci vuole solo l’estremo dell’estremo ed è troppo tardi. Non si torna indietro se non dopo anni di pausa e se ricominci ritorni quasi subito all’estremo dell’estremo. Ne ho abbastanza del dolore. Ne porto i segni con me e li ho visti addosso alla gente. C’è qualcos’altro che da piacere oltre che questo ma prima bisogna trovare serenità. Questo è un “gioco” che è fatto di umiliazioni, di situazioni forti, di sentimenti forti. Mettere in piazza un ricordo significa non avere rispetto per il dono che la donna che hai con te ti fa. Quello della sua interezza come essere umano con tutta la sua complessità e bellezza. Quella è una cosa tra me e lei senza compromessi.

sabato 21 settembre 2013

Forum

Ho provato ad inserire un forum nel blog. Non so come funzioni e se funzioni visto che ancora non ci sono iscritti ma mi sembrava carino poter dare la possibilità a qualcuno di confrontarsi.
Ecco, se volete aprire un tread, l'iscrizione è semplice. Rispettate chi eventualmente si iscrive, non vi offendete, non pubblicate pubblicità né annunci personali o per conto terzi.
Buon divertimento.

FAQ Alt.sex.bondage

Buon giorno gente. Oggi vi baco letteralmente i coglioni, per chi ha voglia di leggere. Una piccola introduzione al post è necessaria. Vi sono dei gruppi internazionali divisi per argomenti che si chiamano gruppi di discussione. Ce n'è uno dedicato al sm, alt.sex.bondage e ci sono delle faq che qualcuno (non ho ben capito chi), si è preso la briga di tradurre in italiano le sopracitate faq. C'è un problema però, i links sulla lista delle faq sono sbagliati, c'è un errore nell'indirizzo pertanto se cliccate sulla pagina origina non fuzionano. Così l'ho rielaborata con un programma di impaginazione web correggendo gli errori, così che sia fruibile a tutti. L'argomento della discussione che mi preme esporvi è questo: basta che il bdsm sia consensuale per fare la differenza tra un abuso ed un piacere reciproco? Se prendiamo l'Italia, se è una persona è in grado di intendere e di volere dovrebbe bastare. Però per la legislazione italiana sapere che giorno è oggi e come ti chiami, è abbastanza per definirlo tale. La mia povera nonna sapeva esattamente come si chiamava e che giorno era ma non capiva letteralmente un cazzo fusa com'era dalla circolazione venerea. Ce ne sono tanti così che ti sanno rispondere in questo modo ma che poi all'atto pratico non vanno oltre ma non mi dilungo sugli esempi. C'è inoltre da considerare che siamo in "Itaglia", lo stupro in alcuni casi è stato pure declassato e il reato di tortura non esiste. Insomma tutto fa acqua da tutte le parti. Se non siete voi che per lo meno non ci buttate l'occhio su quel che succede, pensate forse di essere coperte dalla legge? Sempre che ne usciate indenni mentalmente e fisicamente. Il che non significa che questo mondo è malato ma (credo), sia troppo ricco di superficialità e di pressappochismo.
Questa è la pagina rielaborata con i links che funzionano. In neretto gli argomenti che intendo sottoporvi come approfondimento. Adesso, quel qualcuno che ha dato risposte non si sa chi sia, resta il fatto che tutti le prendono come linee guida e questo per chiarezza, cercando di non volere imporre per forza un mio (isolato), punto di vista, perché tale non è. 

F.A.Q. -Frequently Asked Questions

(Domande Poste Frequentemente)

Su alt.sex.bondage, come su ogni newsgroup giungono spesso domande su argomenti già trattati ampiamente, e piuttosto che riscrivere sempre le stesse cose si rinvia spesso i frequentatori alle famose FAQ, che altro non sono che una lista di domande a cui qualcuno, raccogliendo materiale tra quanto pubblicato, ha cercato di dare risposte.
Ho deciso di imbarcarmi in questa ardua (e lunga) impresa di traduzione nella convinzione che più materiale si legga e meglio è. Non ha la pretesa di essere il Vangelo dell'SM e nemmeno di esaurire tutte le domande possibili. Visto che in questo campo, almeno in Italia e almeno in rete, non è stato pubblicato molto, ho pensato di fare cosa gradita traducendo almeno questo: i riferimenti ai libri e alle organizzazioni li ho tagliati perché inutili se non sapete l'inglese, e se lo sapete altrettanto inutili perché potete attingerli direttamente dall'originale.
A proposito: l'originale lo trovate a http://www.unrealities.com/adult/asb/faq.htmgrazie alla laboriosa stesura di Johnson Grey
Infine se volete scaricarvele e leggervele con calma potete farlo scaricando:
il file asbfaq.zip per l'intera libreria in versione html
il file asbfaqtx.zip per l'intera libreria in versione testo
Alcune premesse necessarie alla lettura della traduzione:
a.s.b.= alt.sex.bondage, newsgroup affollatissimo su cui si discutono ampiamente (in inglese) le tematiche del BDSM. In attesa di avere un a.s.b.i. (alt.sex.bondage.italian) è uno dei pochi luoghi dove possiamo attingere informazioni.
Nel tradurre in italiano avrei dovuto tenere conto dei generi dei sostantivi e degli aggettivi, mentre in inglese non esiste questo problema. All'inizio ci avevo provato ma avere un testo pieno di desinenze "o/a" lo avrebbe reso troppo pesante da leggere oltre che da scrivere.
Per cui senza alcun intento polemico o assolutista ho proceduto secondo l'ispirazione del momento riferendomi al genere del sostantivo in quel momento usato ("persona", "schiavo", "il" Bottom, ecc)
Dando per scontato che ogni situazione può essere riferita a singoli, singole, coppie etero, coppie omo, e chi più ne ha più ne metta, ciascuno completi mentalmente con la desinenza del genere che più gli piace.


Elenco delle FAQ
  1. Cosa significa B&D, S&M, D&S, Top, Bottom?
  2. Che cos'è una "scena" e cosa significa "concordare"?
  3. Cos'è un segnale di sicurezza?
  4. Quando il dolore non è dolore?
  5. Quali sono gli elementi fondamentali per un SM sicuro, sia fisico che psicologico?
  6. Ognuno è necessariamente Top o Bottom?
  7. Come posso imparare ad essere un buon Top?
  8. Come posso imparare ad essere un buon Bottom?
  9. Cosa c'è di divertente nel Bondage?
  10. Cosa c'è di divertente nella fustigazione?
  11. Cos'è il piercing? Cos'è il C&B o "genitortura"?
  12. target="_blank">Cosa sono taglio/bruciatura/marchiatura/giochi elettrici?
  13. Cos'è il "controllo del respiro"? E' sicuro far svenire qualcuno?
  14. Che cosa sono le piogge dorate? E lo "scat"?
  15. E' sicuro il sesso anale? Perchè alcuni lo fanno?
  16. Cos'è il "fisting"?
  17. Quello che pratico è "vero" SM? E che cos'è il "vero" SM?
  18. Cuoio/lattice/tacchi alti/corsetti, e altri feticci: cosa sono?" target="_blank">
  19. Cosa c'è da sapere sulla depilazione e/o il travestitismo?
  20. Perchè difendo l'SM?
  21. L'SM è maltrattamento o degradazione? La gente che lo pratica ha subito degli abusi nella vita?
  22. Perché l'SM è un tabù? È un crimine, è contro natura, immorale o insano?
  23. Non è sempre chi sta sotto ad avere il controllo?
  24. Può qualcuno essere "veramente" lo schiavo di qualcun altro?
  25. Cosa si intende per "codici"?
  26. Le mie fantasie mi spaventano. E se poi non riuscissi più ad uscirne fuori?
  27. Voglio organizzare un Play Party. Cosa devo fare ?
  28. Vorrei partecipare ad un bondage party. Qual'e' il comportamento giusto da tenere ?
  29. Perchè tutto questo anonimato nel mondo dell'SM?
  30. Chi pratica l'SM viene molestato socialmente o politicamente?
  31. Non vi sono troppi argomenti su a.s.b.?
  32. Sono stufo di alcuni argomenti trattati su alt.sex.bondage. Come posso fare per evitarli ?
  33. Non ho accesso ad a.s.b., come posso avere informazioni sulla "scena"?

venerdì 20 settembre 2013

La gru riconoscente 鶴の恩返し

Titolo originale: 鶴の恩返し (Tsuru no Ongaeshi)



C'era una volta, in un certo luogo, una coppia di poveri anziani. Un giorno, in cui nevicava e faceva un gran freddo, il vecchio si stava incamminando verso casa, dopo essere andato in città a vendere della legna, quando d'un tratto s'imbattè in una gru sofferente, poiché era finita in una trappola.
"Oh, santo Cielo! Poverina! Su,su! Ti libererò e mi raccomando fa' attenzione d'ora in poi!"
Così, il vecchio compassionevole liberò la gru e la fece fuggire.
Trascorsero alcuni giorni. Una notte, mentre nevicava, i due anziani sentirono bussare alla porta della loro casa.
TOC TOC...
Quando il vecchio aprì, si trovò di fronte una fanciulla.
"Mi sono smarrita a causa della neve. Vi prego, accoglietemi qui per una notte" disse. E il vecchietto a lei:"Povera figliola. Su, entra e riposati".
Da quel giorno la fanciulla visse in quella casa con i due anziani.
Un giorno la ragazza disse:
"Nonno, nonna. Mi permettete di tessere al telaio? Ma, mi raccomando. Non dovrete mai e poi mai sbirciare dentro la stanza, mentre sto tessendo".
TON TON CLANG...
TON TON CLANG...
Sin da quel giorno, dalla mattina presto fino alla sera tardi, la fanciulla chiusa nella stanza cominciò a tessere.
Dopo alcuni giorni, ne usci portando con sé un pezzo di stoffa. Era davvero della splendida stoffa.
"Nonno, portala con te in città e vendila. Riuscirai a guadagnare molto denaro! Vedrai!"
Il vecchio portò in città con sé il pezzo di stoffa; era talmente bella, che riuscì a venderla a un prezzo molto caro.
I due anziani ne furono davvero felici e chiesero alla fanciulla di tessere dell'altra stoffa.
Alcuni giorni dopo uscì dalla stanza col viso sciupato e stanca.
"Questa è l'ultima volta, basta..."
Disse la fanciulla, ma il vecchio e la vecchia, che tanto avevano ricavato vendendo la stoffa, le chiesero ancora una volta di tesserne.
"Ma questa volta è davvero l'ultima..." rispose lei.
TON TON CLANG...
TON TON CLANG...
Ascoltando il rumore del telaio al quale la fanciulla stava tessendo, i due anziani pensarono:
"Come farà a tessere della stoffa così meravigliosa? Diamo una sbirciatina!"
Dimenticandosi dell'avvertimento della ragazza di non guardare mai, i due provarono a dare un'occhiata.
E così, strano ma vero...una gru staccava le proprie piume e le utilizzava per tessere!
Il vecchio e la vecchia, stupiti, richiusero subito la porta.
Il giorno seguente, la fanciulla uscì dalla stanza portando con sé un pezzo di stoffa.
"Nonno, nonna. Nonostante ve l'avessi detto, alla fine avete visto il mio vero aspetto. Sono la gru che è stata aiutata da te, nonno.
Ma, ormai, sono stata scoperta e non potrò più vivere qui con voi. Devo andare, buona fortuna!"
Così dicendo, la fanciulla si trasformò nuovamente in una gru. Aveva un aspetto miserabile, spennata com'era qua e là.
Dopodiché, emise un grido "Kweeeeen!!" e volò via lontano.




giovedì 19 settembre 2013

Dei professionisti del “mestiere” di nawashi.

Buon giorno gente. C’è in italia un guru del karate-do di cui non faccio nome per evitare grane di qualsiasi tipo. Bon, questo guru in passato è stato accusato di mercificare un’arte marziale, attraverso pubblicazioni ed attività che pur dando risalto alla sua attività d’insegnamento, erano come dire, legate al vil denaro. Tema ricorrente questo perché contrasta in modo forte con il “Do”, la via. Anche su http://laviadelleartimarziali.blogspot.it/2012_03_01_archive.htmlsi trova un accenno importante al denaro e cito testualmente: “Il Maestro Azato era un Tonchi (capo della città per successione) secondo lo Udon (classe nobiliare - equivalente al giapponese Daimyo), il secondo ad Okinawa per importanza di rango. Il suo prestigio era così grande che egli fu trattato dal governatore di Okinawa come un amico di pari grado e non come un vassallo. Egli non dovette insegnare le arti marziali per denaro e non ebbe una scuola, ma accettò solamente allievi privati. Dato che aveva solo pochi allievi (se si eccettua Gichin Funakoshi, suo allievo fu solo Ogusuku Chogo) egli ha oggi un ruolo piuttosto subordinato nella storia delle arti marziali di Okinawa.”

Il denaro non è la via ma la negazione della medesima. Non conosco nessun sensei che abbia fatto i soldi o che stia in un dojo per soldi e non trovo manco risposte in tal senso manco su google. Non le troverete nemmeno voi perché di questo si tratta. Morale non denaro.
C’erano in epoca antica i “ronin”, i samurai senza padrone che si vendevano al miglior offerente. Mercenari, “banditi”, per l’appunto. Disprezzati dai Samurai non per la loro abilità che alle volte li superava ma per la loro “immoralità”.
Quando la morale è legata al denaro, il denaro è la morale, tu non conti niente ed è solo quest’ultimo che ha valore non la persona. Non vi è nessuna via o do che porti all’elevazione spirituale che non parta da se stessi.
Nel contesto giapponese manco la parola Sensei (maestro), ha un senso di autoattribuzione. «“Shi” (sensei,maestro), è un qualcosa che non posso dire di me. Io non posso dire: “io sono uno Shi”.Shi è qualcosa che gli altri possono dire di te. Lo rispetto il mio maestro, lo amo ed ecco che lui è il mio “Shi”. E’ qualcosa di diverso per tante persone. Qualsiasi cosa un maestro faccia, buona o non buona, lui è il mio spirito, il mio “Shi”, il mio maestro.»  cit. Hirokazu Kanazawa Sensei.
Per chi mi legge adesso di sicuro avrà da ridire sul mio “mastro” ma ho già trattato questo argomento. Si tratta di un errore del mio vago latino a cui non potei rimediare per tempo e poi era tardi. Così è rimasto mastro ma è un nome non un aggettivo. Rimango una persona che ha ancora molto da imparare e che quando non sarà più così, vuol dire che sarò passato a miglior vita, non prima.

Per acquisire le basi per cominciare ad imparare il karate, ci sono 6 livelli inferiori che si chiamano Kyū. Per arrivare al Primo dan di cintura nera, occorrono diversi anni. Probabilmente in contrasto con quello che la maggior parte delle persone credono, la cintura nera non è un punto di arrivo ma il punto d’inizio. Adesso qualcuno mi dica come mercenari che vendono corsi, sensazioni e che hanno imparato questa specie di fai da te con le corde cosa cavolo hanno da insegnarmi. Una tecnica loro? Ci sta. Morale? Nessuna. Crescita interiore? Forse quella del conto in banca o del giro di pulzelle che gli gravitano intorno. Corsi per imparare a legare? Si, per non farsi male, tecnica pura, buon senso, suggerimenti. Tutto il resto passa di sotto come l’acqua in un colino. Adesso forse vi viene pure qualche dubbio del perché di questo post che lo vedete in contrapposizione con il workshop pubblicizzato due giorni fa di Hikari Kesho. Quella a mio modesto punto di vista è arte. E’ arte visiva e pure bella. E’ genio, capacità fotografica di saper armonizzare creazioni stupende, con modelle centrate per quella legatura che appagano lo spirito. Nawa shibari, il bel legare. La purezza dell’arte e li c’è molto da imparare. Quindi andateci. Se pensate che il resto dei corsi vi diano qualcosa di vero e di autentico anche nelle sensazioni, scordatevelo. E’ solo l’illusione che volete vedere realizzata. E’ solo aria ma non è respirabile. Imparate di più con una cerimonia del the.

mercoledì 18 settembre 2013

Dell'approccio e della sana relazione qualunque essa sia: amicizia o incontro.



Mettiamola così.
Credo che il primo confine tra la con sensualità e l’abuso sia riassumibile in una sola “regola” da cui, a cascata, discendono tutte le altre.
”Nel bdsm, entrambi i partner si divertono”. Qualche anno fa, lessi questo scritto di Radaaria a cui chiesi l’autorizzazione alla pubblicazione nel blog:

Un rapporto complesso anche se appena abbozzato. Non si riusciva a fare niente di buono quella sera, non era tranquillo e i mille dubbi erano tre le pieghe sulla fronte all'ennesimo, piccolo, errore, il dubbio che non avesse chiaro il tutto ce l'avevo io.

Chiesi: "Ma lo scopo qual è?"
Lui rispose: "Fare quello che desideri."
"No," gli dissi: "lo scopo è stare bene."
Io ho da tempo sostenuto che si può fare bdsm anche mangiando un gelato e non importa che vi siano schiaffoni, frustate o porcellane varie. Credo che non si discosti di molto da quello di Radaaria ma semplicemente detto in modo diverso. Tutto il resto è un bolero. Che i limiti li imponga in un certo qual modo il sub (per lo meno in partenza è pacifico), dovrebbe essere quasi un diktat. E’ anche vero che la conoscenza e le esperienze di vita, spostano questo limite e lo fanno variare. Quel che non ci piace oggi forse ci piace domani o per lo meno c’incuriosisce. Non è forse compito del top portare il bottom in situazioni che già conosce e che desume che procureranno piacere? Non è forse vero che il bdsm, come la vita è un percorso di scoperta comune? Se è così, allora spingiamoci oltre e qui si scontrano altre tre scuole di pensiero. La prima, più semplice, è quella che dice che siccome il bottom è maggiorenne e vaccinato, se ti chiede di “buttarlo” in un pozzo, tu ce lo butti. Il secondo che è un po’ la “vecchia scuola” qui in Italia che si oppone a questa visione. La responsabilità dell’integrità fisica e mentale di un bottom è sempre del top perché nelle sue mani in cui si affida. La terza ed è quella che è venuta fuori da un lustro a questa parte, è che siccome il bottom è un bottom, deve fare tutto quello che gli viene imposto dal top, comunque sia e siamo al quid. Vero è che per “spingere” oltre, alle volte bisogna forzare ma è altrettanto vero che se il bottom fa qualunque cosa anche se non gli piace, alla fine si diverte solo uno. Suggerisco qualcosa con cui mi regolo personalmente. Provare le cose per lo meno tre volte: la prima per superare l’imbarazzo della novità, la seconda per fare calmare l’emozione, la terza per provarla a mente rilassata ed aperta magari il tutto a distanza di tempo l’una dall’altra per permettere alla testa di assimilare la cosa.
Adesso ammettiamo il caso per cui un novizio di qualsiasi sesso ed età, voglia avvicinarsi a questo mondo. Non siamo più a 20 anni fa ma nell’era della comunicazione. In modo superficiale si può dire che è sufficiente entrare in un sito dedicato. Il però più grande è che nessun sito garantisce la “qualità” degli iscritti semplicemente perché non ci sono club seri ma solo di spettacolo che fanno capo al loro sito ed i siti stessi spesso, sono solo aggregatori di interessi. I clubs sono spesso chiusi e limitati ai loro leader, non vi sono regole certe ed accettate da tutti come ad esempio quelle già pubblicate ed in cui ne ho estrapolata una, nessuno riporta violazioni di tali regole manco quando succedono. Entrare in un sito dedicato diventa pertanto quasi voler uscire nudi in una zona malfamata della città o della periferia. Vi va bene una volta, forse. Due, ma sono sicuro che alla terza non ci arrivate.
Infine e se posso citarti sostituisco volentieri le xxx con il tuo nick, c’è qualche altra considerazione da fare. Come dicevi tu ieri sera, il rapporto a voce, il dialogo via telefono è diverso da quello standard ed asettico della comunicazione via post. Si sente se una persona ci crede, come incontrarla fa fare un passo ulteriore. Si vedono i comportamenti ed i segni rivelatori delle bugie o delle false verità che si dicono. Se non avessi incontrato, non mi sarei assolutissimamente reso conto di chi qui, pur dando segni di affidabilità, era completamente all’opposto nella realtà anche se nella sola e semplice amicizia.
E’ pur vero che una persona non si finisce mai di conoscere e che si può vivere con qualcuno senza averlo mai profondamente capito. D’altro canto siamo qui per cercare persone con desideri ed affinità comuni sia che si tratti di scambi d’idee o ricerca di rapporti intimi. Cerchiamo, nei limiti del possibile di evitare che si possano creare luoghi bui dove si possano celare false aspettative o false persone.
Quindi caffè, docce, gelati, pomiciate, tutto quel che vi pare pur di prenderla con calma e se c’è una forzatura, rivestitevi ed andatevene senza bisogno di vergognarvi del gesto. Dovete sentirvi sicuri in tutti i sensi anche se può capitare che dopo uno sguardo ci si stia slurpando come se ci si conoscesse da sempre nei modi più estremi ed appaganti (PER ENTRAMBI!!!).



lunedì 16 settembre 2013

Delle foto in giro per i social network


Sono un ignorantone. S'era capito si?

Però mi avevano insegnato che le corde legano la mente poi legano il corpo. Le corde sono quei fili invisibili scritti nell'anima che fanno superare quei limiti e quelle difficoltà che ci portiamo dietro e dentro prima ancora di incontrarsi.
Adesso si fa a gara a chi lega meglio il culo più bello quasi che fosse una semplice mostra delle proprie abilità o mettere in vetrina la propria "schiava" come la chiamano con leggerezza adesso. Non l'ho capita sta cosa ed è per questo che sono un ignorantone. Cos'è, si va su fb per far vedere chi è più bravo? Si pubblicano le foto su siti dedicati o si va ai clubs a farsi fare il tutto in pubblico che da più soddisfazione? Tutto questo nella mia piccola testolina fa decisamente ai cozzi con qualcosa che giornalmente vedo passare. Il masterino che pratica da pochi anni e che si crede di aver raggiunto una vetta o il neofita che entra in un gruppo e chiede: "c'è qualche schiava qui"? Poi magari alla prima che passa gli dice con la più normale naturalezza: "come ti chiami cagna"? Così che quella s'incazza di brutto e pure parecchio ma che alla fine è pure cercato da una ampia categoria di persone che si mette in mostra quasi che lo fosse.
Così seguito a non capire niente di sta faccenda e mi chiedo ogni volta che tizio pubblica del perché. Forse ha deciso che un giorno andrà su un palco a fare spettacolo. Forse si gongola delle proprie capacità quando legge poi i commenti che passano. Forse manda un messaggio alla prossima cagnolina che spera di incuriosire con le sue abilità, della serie: "se vuoi c'è posto anche per te".

Ora se tutto questo succedesse nella vita normale cosa succederebbe mi chiedo? Uno gira con una scheda di quante ne sono rimaste soddisfatte? Con la metratura del proprio pisello o semplicemente con la lista delle cose che meglio sa fare in modo che la pulzella possa scegliere prima ancora di chiederti un incontro magari per un caffè e una brioche in pasticceria.
Non le capisco ste cose, dico sul serio e non ci riuscirò mai purtroppo.