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sabato 9 marzo 2013

Contraddizioni


C'era nel mezzo una discussione sull'esperienza. Conosciamo una coppia che fa bdsm da pochi mesi ed è una coppia regolare in tutto e per tutto.
Ragazzi giovani, un po' alle prime armi per evidenti ragioni intrinseche ed entriamo nei dettagli. C'è un limite fisico a quello che si prova o si crede di provare. Spesso nasce da un equivoco totale ed anche questo non è colpa di nessuno, è semplicemente che siamo individui ed è facile capire fischi per fiaschi. Anche questo l'ho già scritto mi pare. Alessandro Baricco, scrisse una bellissima frase qualche anno fa: "E' uno strano dolore morire di nostalgia per qualcosa che non potrai mai avere". Adesso è girato come pensiero ma quando la trovai, fu in un blog del tutto regolare di un ragazzo che esprimeva benissimo questo concetto e che adesso ho problemi a ritrovare. Mi spiace, mi piacerebbe mettere il link e lo splendido discorso che articolò. Sicuro di non essere capace di fare altrettanto.

Bon, detto questo il concetto della frase è molto ampio. Tu ti innamori di qualcuno e pensi che questo sentimento sia "simile" al tuo. Tu pensi che lui o lei ti ami con lo stesso sentimento e modo che senti tu, poi ti accorgi che con gli anni questa cosa è diversa. E' il suo modo, diverso dal tuo e che non s'incastra mai con chi sei. Praticamente gli hai attribuito i tuoi stessi pensieri e sentimenti. Ecco perché quel "qualcosa che non avrai mai" e ecco perché é "sbagliato" sfuggire al confronto. E' chiaro che è difficile riuscire a capirsi sul serio ma evita profonde delusioni nel corso del tempo.
Ne parlavo ieri sera con un'altra amica a proposito della sua situazione ed è proprio questo il problema. In una coppia regolare, "ci può essere amore, complicità, ma non BDSM. Secondo me c'entra un pizzico di gelosia."
Tutto ciò lo condivido. Ora, non dico che questa non sia profonda ma bdsm e coppia sono due cose diverse, profondamente. Spiegarlo? Se chi legge il blog non l'ha ancora capito, difficile fare di meglio ma questo  è il quanto. Il rapporto top-bottom, non è lo stesso e non lo sarà mai. Sono diversi i livelli di sentimento, di vita, di situazioni, forse sono agli antitesi anche se in ogni rapporto c'è spesso un "dom". Vero, ho pure scritto che si può partire da questo per evolversi ma non ci trovo strada nel matrimonio.

Perché i "vecchi" continuano a sostenere che il 98% fa solo giochi di ruolo? Forse, veramente, bisogna solo provarlo per capire. Capire la differenza vivendola. Se c'è gelosia e non complicità, finisce tutto spesso a puttane.
Siamo come due lune che danzano in armonia intorno allo stesso pianeta in fondo, coscienti che entrambi sappiamo cosa e come lo facciamo. Così "se siamo convinti di quello che facciamo, non  ci tocca quello che pensano gli altri" e questo è uno sbaglio totale.
All'atto pratico rimango un osservatore, la mia mentalità è questa. Segue un metodo scientifico. Quindi se io ho ragione, deve esserci la prova, indipendentemente da me, che quello che dico è supportato. Ci sono coppie sposate che fanno bdsm? Non ne conosco nessuna che ha retto per più di qualche anno. Il rapporto diventa dialogo oppure odio ed insopportazione reciproca. Non ci vuole una capacità media di gestire le cose, ci vuole una capacità superiore alla norma per farlo. Il che non significa che non sia possibile ma solo talmente raro da essere di fatto, quasi impossibile.
Non c'è differenza o incoerenza in quello che dico o per lo meno non credo. C'è inoltre un'altro problema intrinseco nel "gioco", comunque questo sia. L'assuefazione e che è dovuta alla frequenza. Ogni droga funziona così. Se uno fosse capace di farsi un buco ogni sei mesi, probabilmente, non avrebbe danni. Qualcuno mi smentisca per cortesia. Con le sigarette, con l'alcool è lo stesso.
Giocare quotidianamente anche solo ad un gioco di ruolo spinto, può sicuramente portare ad una parafilia, a non essere più capace di vivere un rapporto tradizionale, a doversi far massacrare per provare la stessa sensazione, a non essere più capaci di capire dove sta il limite della ragionevolezza.
Per questo spingo chi mi chiama ad evitare da subito, preconcetti e piuttosto che un "ci si vede li", ad una più umana relazione del ciao come stai? Buon giorno, tutto bene, passata una bella giornata? E quando arriverà il momento, di potersi vivere in sicurezza ed senza sbafi che siamo prima di tutto un uomo ed una donna.
E' più importante il dialogo che scrivere sul proprio blog e se un giorno od una settimana ti dedichi alle relazioni piuttosto che a scrivere quello che hai sentito e vissuto ieri sera o come la pensi, fai in modo di rompere quel muro di "incomprensione" di cui parlavo poc'anzi. Fregatene se il mondo non legge il tuo di blog. Scegli tra la qualità della tua relazione e l'esibizionismo sentimentale o fisico e se poi cambi idea, come capita a tutti quelli liberi di testa, non è contraddizione, è spesso semplicemente crescita!
Se ci arrivate bene, se non ci arrivate, pace! :)


venerdì 8 marzo 2013

Festa della donna

Dovrebbe esserlo tutti i giorni.
Auguri sinceri a tutte voi. Che sia un giorno splendido e che duri una vita.



giovedì 7 marzo 2013

Problemi relazionali


E ci risiamo. Intanto buon giorno a chi c'è e a chi legge se ha voglia di farlo e sopratutto a chi capisce quello che diavolo scrivo.
Stamattina è di nuovo il turno di un'amica che mi chiama per un'amica che è in difficoltà e che ha perso la testa per una persona e attua dei gesti e dei comportamenti fuori della norma o per lo meno senza senso.
Tutti i giorni è  questa storia. O qualcuno messaggia o ci pensate da voi a rompere i coglioni sperando di trovare in una pseudo persona le risposte, la stabilità e la chiarezza che la vita non vi da. Quando siete a questi punti signore, l'unica cosa saggia che potete fare non è chiamare mastro ma è varcare le soglie di uno psichiatra e mi raccomando, non prendetela come un'offesa.
Andare a cercare una relazione qui sopra, senza conoscenza, senza dialogo, senza vera relazione e costruzione non vi porta da nessuna parte se non a creare altro casino interiore. Non avrete soddisfazione in un rapporto di letto se non per pochi minuti, non avrete stabilità e sicurezze perché non ce le avete, quelle che vedete nel vostro "compagno", sono solo illusioni che possono essere interpretati in milioni di modi e che dipendono solo dal vostro umore.
Cerchiamo di capirsi una volta per tutte, ho cercato di evitare quest'argomento per anni ma forse adesso serve. Una donna che subisce violenza, nelle parti basse ha gli stessi effetti di una donna che scopa con soddisfazione. La vagina si bagna, si prepara comunque a ricevere il membro del violentatore. Non sono stati rari i casi di donne che si sono colpevolizzate perché durante l'atto hanno comunque ricevuto piacere. La testa funziona in modo strano. Il cervello prepara comunque la vagina a ricevere quel membro ed il contatto è contatto. Fine, punto, basta. Stiamo parlando di istinto, di riflessi incondizionati e di situazioni in cui vi sono comunque dei conflitti interiori di grossa portata.
Se vi spogliate con chi non vi piace e non intendo fisicamente, ma con chi vi sentite a vostro agio, sotto probabilmente avrete la fica bagnata ma una voglia assurda di fuggire via.
Non dipende dalla fica, dipende dalla testa, dalla relazione che avete con il vostro partner e da cosa fate perché questa cresca e si evolva in meglio e la vista inganna. Il giudizio visivo, al quale noi ci appelliamo di primo tiro, è fallace perché superficiale. Si basa su concetti fisici ed estetici che poi non hanno nessun riscontro con l'eccitazione a lungo andare e manco sulla qualità del rapporto.
Non potete cercare master e dom da mettere in casa ed averci una relazione 24/7 perché la stessa relazione è il bisogno di soddisfare insicurezze che non riuscite a colmare.
Non potete chiedermi incontri, telefono oggi e poi dopo 20 giorni ancora non avete trovato il modo di passare una mezz'ora a chiacchierare serenamente e che anche se è riduttivo e limitato, per lo meno è un inizio. Se tanto meno, vedo che seguitate a postare sui vostri blog tutte le vostre porcellate, culi in aria, rapporti costruiti nella vostra fantasia. Arrivate pure a descrivere come lo vorreste nei particolari e se qualcosa non vi torna è colpa di chi avete davanti. Il punto è che i rapporti non si sa dove si fermano e dove vanno perché dipendono dagli altri e da come vuoi interagite con loro sempre che siate capaci di interagire e non di avere sempre e costantemente ragione!
C'è chi tra voi è stata così furrrrrba da pensare che se invece di cercare un uomo, cerco un master, così trovo pure anche una guida!
Non funziona. Ve lo ripeto, non funziona!!! Così aprite solo la porta verso emeriti stronzi che sanno interpretare segni così evidenti di instabilità e che spandete a piene mani e regolarmente cadete dalla padella nella brace.
Non esiste la possibilità che ci si possa relazionare così. A chiunque capiti una donna così o è uno che non gli frega una mazza e se è tanto, tanto passabile fisicamente vi da qualche botta e poi seguita a farsi gli emeriti cazzi suoi, oppure uno sano una domanda se la pone: "perché questa si mi si offre semplicemente perché gli sembro una persona affidabile e sicura di quello che fa".
Quello che in genere si scopre è sempre lo stesso, di nuovo lo stesso!
Che te ne fai di una persona così anche se ha due belle cosce e si fa fare di tutto durante un gioco? Se non gli piace come pensi, se non ha capito dentro di se che prima di buttarsi in un rapporto instabile ed estremo come questo, ci vuole prima di tutto stabilità interiore, non ne uscirete vive!
Quando scrivevo cosa volete? Volete fare una passeggiata o volete andare sulla luna? Per la passeggiata bastano un paio di scarpe e volontà di mettere i piedi l'uno davanti all'altro, per la luna no! Questa è la luna ma se continuate così vi trovate tutte a mettere i piedi nei posti peggiori e farvi male anche durante una semplice passeggiata. Il guaio è che volete andare sulla luna indossando solo il solito paio di scarpe all'ultima moda!!! E' una cosa stramaledettamente seria quello che vi dico. Dovete prima cambiare testa e approccio prima di tutto verso voi stesse, poi affrontare la luna!

E' stancante tutto ciò. Veramente stancante e disarmante sul serio. Innamorarsi di se stessi e degli ideali che vi siete costruite, purtroppo vi infila in un baratro più grosso del precedente. Non importa se godete mentre lo fate, ne uscirete o con le ossa rotte o non ne uscirete affatto.
Non è ne guardare o nel parlare con qualcuno pochi minuti che vi porta a vivere quello che cercate. Fate bene attenzione perché un costante senso di insoddisfazione non è dietro l'angolo ma è la costante che vi accompagna. Mi sbaglio? Non credo. Cercate risposte dentro di voi, il modo di trovare il senso delle cose, di addirizzare una vita che non c'è a cui manca qualcosa e non capite cosa. Volete appartenere, sentire questo bisogno di essere apprezzate per quello che siete, coscienti che valete qualcosa e pure tanto ma non riuscite a trovare durata e stabilità e avete una fretta boia di finire la vostra ricerca ma non ne trovate il bandolo.
Credete di più ai vostri occhi che alla pazienza.
Credete di più nella parola di un amico/a che vi garantisce che tizio è serio.
Credete di più ad un orgasmo che che alla sostanza del medesimo.
Credete di più in voi stesse che nella relazione perché avete paura.
Credete che chi sta sotto sia sub e chi cavalca sia dom.
Credete che basti pisciare in bocca a qualcuno/a o di avere in mano un frustino perché si faccia bdsm.
Sveglia!!! Non lo è e avete una stramaledetta paura di cedere a qualcuno che non vi meriti e che vi deluda di nuovo. 
Non vi preoccupate, è quel che vi tocca. Pochi mesi, qualche annetto di illusioni e la consapevolezza di nuovo di non essere niente arriverà perché alberga dentro di voi e non si può scappare da noi stessi.
Tuono? No, assolutamente no. Mi auguro che questo vi serva una volta ancora a decidere che cazzo fare dei vostri momenti liberi purché non mi rompiate i coglioni con lingerie e proposte vuote e senza senso che di imbecilli è pieno il mondo. Se ne fate una siate disposte ad ascoltare prima di parlare!
Non c'è altro e non se ne esce. Se non capite il senso di quello che vi dico per lo meno cominciate di nuovo dal "buon giorno, come va oggi?" oppure di nuovo, rivolgetevi al medico di fiducia che vi saprà indirizzare verso psichiatra o sessuologo che sia che meglio vi si confà.


Buona giornata.




mercoledì 6 marzo 2013

Valorizza le tue curve


Ecco... connesso senza passare attraverso l'utero :)

E vediamo chi risponde

Buon giorno, come va stamane? :)
Ben alzati? Fatto un bel sogno? :)

Ecco, prima di tutto, questo! A qualsiasi costo :)

martedì 5 marzo 2013

Ma le donne dove stanno?

E ci risiamo?
Di nuovo?
Ma che due coglioni m'avete fatto proprio :). Si, dico a voi, Signore in generale. A chiedere informazioni su tizio e Caio e poi prendere legnate nel muso e venite da mastro a leccarvi le ferite.
Lo ridico. MAI avuto minor considerazione del genere femminile da quanto sono qui.
Fate di tutto per rompere i coglioni chiedendo relazioni ma come vi pare a voi. D'altra parte di qua non c'è nessuno, è no!
Fate di tutto per chiedere un incontro, poi sparite, senza manco proferir parola.
Fate di tutto per chiamarmi, per chiedere consigli, qualcuna mi ha pure eletto a punto di riferimento poi però non credete a quel che dico.
Vi spogliate, pretendete e non date un cazzo!

Vi dipingete in un modo, poi i fatti dimostrano che siete tutte il contrario.
Capitela teste d'utero. Gli uomini non ragionano con l'uccello, lo fanno i maschi  e di quelli è pieno il mondo. Gli uomini ragionano con la testa e con il cuore e se vale la pena usano anche l'uccello, altrimenti preferiscono farsi una sega che viene pure meglio di come la fate voi.

Volete il master dei miei coglioni, andate alle feste, vi invitano di qua, di là poi non  siete soddisfatte della pochezza che trovate.

Vi siete MAI chieste cosa diavolo date voi?
No è, altrimenti non sareste qui. L'ho già detto e ridetto. Chi è con me lo sa perché c'è e sa che importanza ha nel mio cuore e nella mia testa. Non importa che scriva qua su chi è, cosa è, che sento e via così. Sto bene come sto e quando le cose cambieranno, .lo saprete pure semmai lo faranno!
Avete rotto i coglioni di anno in anno, di tutte ste manfrine vuote come le vostre anime. Mi spiace ma non credevo che avrei mai pronunciato queste parole ma avete tutte, anzi quasi, fatto di tutto per farmele dire.

Ficcatevelo di nuovo nella zucca, una volta sventolato il fazzoletto per dire. "sono qui, sono qui", se volete la differenza dovete essere pronte a dare la differenza, costi quel che costi.
La ricerca di un rapporto giusto richiede tempo, sofferenza, delusioni ed una gran capacità di fare autocritica e da questa migliorarsi. Coraggio, tanto coraggio, che spesso ci si dice che non si ha più voglia a causa della pochezza che si trova.
Buona serata.

Ridotti ad una cosa


E' possibile che si riduca tutto a culo, fica, frusta, troia, porco, sbattimi e succhiamelo e che cortesia, dialogo e "umanità" siano così distanti dal modo di pensare di tante persone?
Sono io quello "sbagliato" o c'è qualcosa che non va in questo modo così superficiale e talmente asettico da risultare disgustoso ai miei occhi?

Un amico poco tempo fa mi fece notare come "cortesia" sia l'essenza del Giappone ed ovviamente, visto che non smetto mai di imparare, mi domando il perché di tutta questa ostentatezza quasi maniacale con un modo di fare che funziona esattamente all'incontrario del nostro. Così ho trovato on line questo piccolo racconto sulla cortesia in un blog di un italiano che ha deciso di vivere in quel paese.
Ecco il pezzo.

"Per la serie “brevi pillole”, quest’oggi parlo di cortesia giapponese. Argomento spinoso e contorto, che sicuramente non sono nemmeno in grado di affrontare, ma che nasconde un mondo di cui probabilmente si può anche evitare di sospettare l’esistenza. In pratica, tutta la cultura giapponese è centrata sul far sentire l’altro a proprio agio, eseguirne le volontà ed evitare l’imbarazzo, e da questi punti fondamentali si sviluppano una serie di comportamenti che potrebbero sembrare astrusi, ma che hanno una loro (perversa) logica dietro.
Esempio pratico: le porte dell’ascensore si stanno chiudendo, si intravede una signora che sta correndo verso l’ascensore, premo il tasto per evitare che si chiudano e la signora entra. Adesso arriva il quesito: cosa dirà la signora?

Io pensavo che potesse dire “arigatò” (cioè, grazie), ma ha in effetti detto “sumimasen” (cioè, scusa), ovviamente inchinandosi per esprimere il suo dispiacere. Dunque, al posto di ringraziarmi perché mi ero “sforzato”, ha preferito esprimere le sue scuse per avermi “costretto” a questo atto di cortesia verso di lei con il suo comportamento. Il che, a pensarci bene, è sì raffinato ma anche, in un certo senso, meno immediato, e richiede un po’di adattamento…

Ecco, io ho sempre pensato di avere un tipo di sensibilità giapponese per questo tipo di cose, ma ora vedo che ho ancora molto imparare…! Trovo affascinanti i mille piccoli accorgimenti che i giapponesi adottano come conseguenza naturale della loro filosofia di vita, come ad esempio il momento della consegna del resto (otsuri) nei negozi “tradizionali” (ad esempio, le catene commerciali di stile occidentale non lo adottano). La cassiera (o il cassiere, ma vedo che, a giudicare dalle proporzioni, qui è considerato come un lavoro da donne), prima di consegnarlo, conta le banconote che le hai dato ad alta voce, dicendoti quanto “ha ricevuto” (usando tra l’altro un verbo che vuol dire “ricevere dall’alto”, e che si usa per le grazie divine e cose del genere); poi ti annuncia ad alta voce il resto; poi conta il resto davanti ad i tuoi occhi ed infine, momento clou, mette il resto su un vassoietto (generalmente di lacca o di pelle) molto elegante e te lo porge inchinandosi. Ho chiesto alla mia “guida spirituale” di questo e lui mi ha detto “In fondo, il resto che il commerciante ti porge appartiene già a te, ed è nelle ‘mani sbagliate’; dunque, il minimo che possa fare per restituirti quanto ti spetta e possiede in maniera indebita è di porgertelo con il massimo del rispetto”. Inutile dire che non arrivo a queste sottigliezze.
Insomma, penso che questo non sia l’ultimo post sulla cortesia che scrivo, visto che ci sono spunti in abbondanza! Quindi, prima o poi, un altro ne capiterà, sempre se questo primo vi è piaciuto…
Mata ne!"

Ma c'è altro, da un'altra parte, un italiano che vive a Fukuoka che fa questa riflessione: "In Giappone e a contatto con i giapponesi ho capito che noi italiani non siamo più abituati alla “cortesia”, ad utilizzare con naturalezza, senza sentirci in qualche modo prostrati, parole come “grazie” o “scusa”. Tutto ciò non e’ per i giapponesi, come spesso si insinua in Occidente, soltanto una serie di formule vuote e di cortesia; sono invece strumenti “vivi”, desiderio “normale” e comune di un quieto vivere, di un’armonia spontanea, di un più facile e meno traumatico relazionarsi con l’altro da sé."


E questo mi torna. S'è perso l'anima delle cose e la bellezza di una relazione prima di conoscenza, poi di esplorazione ed infine anche di complicità che non necessariamente deve sfogare in un rapporto di sesso. Il piacere nasce dalle piccole cose, l'interesse per il dettaglio ed allora guardando in grande, troveremo il mondo più affascinante di come ci sembra a prima vista. Qualcuno potrà obbiettare che ho preso dei pezzi che mi sostengano e che sicuramente sono di parte e forse è pure così, ma rimane il fatto che qualcuno ci ha chiamati: "sapiens" e che alla fine significa solamente, sapiente, erudito, che conosce la ragione delle cose. Basta perché sia "uomo"?

Dotto ed erudito è anche un pc opportunamente istruito. Basta la conoscenza tecnica perché sia "homo sapiens"? Non credo proprio.

Allora il mascherarsi dietro ai silenzi, l'evitare il dialogo, il piacere dell'approfondimento e la socializzazione riducendo il tutto ad un mascherarsi dietro ad un bel corpo, ad una bella lingerie, alla spersonalizzazione di se attraverso un blog, un profilo di fb farlocco, un "quel che vi pare" che si può attuare in rete, basta a rendere fattibile una "storia"?
Per me è solo timore di se, di non sapersi relazionarsi che basta solamente un sono una troia, mi piace prenderlo nel culo, sono decisa, sono "spinta" e pure tanto manca di quella sostanza che ripeto, si chiama empatia. Il che non confondersi come ha fatto qualcuna, con la capacità di emozionarsi. L'empatia è decisamente qualcos'altro e che ci fa discernere spesso tra il bene ed il male, che rende possibile capire gli altri ed allo stesso modo, non trincerarsi dietro quello che è solo egoismo e semplicità sentimentale. Mi viene in mente quel prefetto donna di cui non ricordo il nome che fingeva di piangere sulle macerie del terremoto.

Ecco.