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venerdì 3 febbraio 2012

Solide certezze

La gente guarda. Guarda quel che vede e non quel che sente. D'altra parte guardare è una delle fasi principali dell'eccitazione quindi non va spesso oltre all'occhio e non cerca la sostanza, cerca solo l'apparenza.

E' come un bicchiere di una bella bevanda. Non importa che il contenuto sia perfetto se non ha una bella presentazione. Così puoi bere anche un cocktail fatto con liquori di seconda o di terza mano, non importa. Tutto quel che conta è che ti sia offerto nel modo giusto, dalla persona giusta in cui l'apparenza è tutto.
La magia delle cosenon c'è. E' tutto così reale, così superficiale, così insulsamente preordinato da essere passato lentamente agli antipodi nel corso degli anni.


Che valore ha il percorso se è fatto al di fuori di un corpo perfetto? Nessuno. Eppure la vista può anche essere "rimossa". Una maschera, un bendaggio esaltano i sensi ed è uno degli scopi di  viverlo assieme.


Che senso ha il calore della cera sulla pelle di qualcuna che non si strappa l'anima? Che senso ha il mostrare il seno ed essere li ad imporre quella candela o quel percorso se non è da lui e solo da lui a cui "appartieni"?

Maschere, solo maschere che danno agli altri chi non sei. Così che è un mondo di colori dove non c'è spazio per la fantasia. Cordami, legacci, fotografie prese da questo o quel sito dove fra le altre, ci sono pure le tue foto probabilmente fatte da un professionista dove tutti quei difetti che ti rendono così umana, sono mascherati dal velo della manipolazione.

 Non c'è un buon giorno, non c'è una buona sera o un saluto. Solo ci sei? Fatti vedere. Mi stai bene? Si. No. E' tutto un comando una simulazione al pc. Un gioco delle tre carte di cui conosco i trucchi ma cui non accetterò mai un perché. Così rimanga vuoto, è meglio il niente che un tutto pieno niente. E' meglio dormire che svegliarsi in una vita senza sapore. Tante volte ho pensato a quel Dracula di Brian Stoker ed alla sua maledizione. Si, il terribile non è uccidere succhiando il sangue. Il terribile è avere sete e non riuscire a dissetarsi che la bevanda c'è ma è piena di nulla. Il terribile è mangiare e non riuscire a sentire il sapore che la tavola è imbandita con piatti finti. Il terribile è il portarsi con se i propri simili condannandoli al nulla a cui ci siamo noi stessi condannati. Questa e solo questa è la maledizione.



Quindi se provi orrore per quello che sono, è perché non ti sei vista dentro, perché il niente è solo il niente che ti gira intorno e non c'è, come per il vampiro, uno specchio in cui guardare la propria immagine così che sia più semplice non soffrire per quello che siamo.


Non mi resta che augurare a chi legge un'altra bellissima visione di "solida apparenza", un altro sogno di carta da pensare che sia possibile raggiungere. Un sogno vuoto, solo un altro posto sempre in prima posizione al precedente.

It's the end of the world (and I feel fine)

Se arrivasse la fine del mondo, perché ormai mi aspetto di tutto, credo che ne avrei la sensazione precisa con qualche ora di anticipo...sono ormai talmente avvezza, come certi animali, ad avvertire nell'aria i segni delle catastrofi imminenti, che il mio non può più essere bollato semplicisticamente come irrimediabile pessimismo.
E cosa farei, se avessi questa dritta in anteprima?
Innanzitutto lo direi a tutti quelli che mi stanno a cuore. Sarei certa che nessuno mi crederebbe pensando ad un nuovo scherzo di Manettina e non gli rovinerei le loro ultime ore.
Poi consegnerei a tutti gli uomini che ho amato tutte le lettere che ho scritto loro e non hanno mai letto, tutte le mie sbilenche dichiarazioni d'amore mai pronunciate e tenute in un cassetto, come copioni lasciati ad ingiallire. Sarei certa che non avrebbero tempo né voglia di leggerle. Ma mi sentirei sollevata di un macigno. E comunque, lo farei con la consapevolezza che nulla sarebbe cambiato, se mai le avessero lette...
Poi, credo che farei almeno una cosa per cui non avrei il tempo di pentirmi. Credo vada bene un atto vandalico a caso...chessò...andare a trovare il Papa o iscrivermi al Pdl.... 
E per finire, darei una festa, gratis, magari per strada. Due casse gigantesche, vino e birra gratis (magari pagati con assegni scoperti...tanto... chi vuoi che se ne accorgerà?) per tutti. E sesso, tanto sesso.
E quando arriveranno gli angeli con le trombe spero che quelle trombe fumanti le passino e ci facciano fumare tutti! 
E quando arriva l'ora x, voglio che il mondo balli ascoltando una canzone. 
E quella canzone si chiama "Immigrant Song" dei Led Zeppelin.
La colonna sonora ideale per la fine del mondo.



domenica 29 gennaio 2012

Mi presento...

...son l'orsetto ricchione e come avrai intuito...

No, dai..scherzi a parte mi è stato chiesto di fare una piccola presentazione di me. Inutile dire che parlare di sé stessi può sembrare la cosa più semplice del mondo; spiattellare in bella grafia tutte le cose belle che si è (o che si pensa di essere) tralasciando i difetti e le manie è un gioco da ragazzi. Per gli altri, forse.
Per me parlare di quello che sono e come sono è la cosa più difficile. Non sono timida, anzi, al contrario sono pure logorroica, ma non sempre. Cioè...non di primo acchitto. Mi ci vuole una certa confidenza. Una volta superato quello step divento piacevole quanto un bicchiere di Pinot grigio. 
Il fatto è che io scelgo. Sì, sembra strano, ma io non sono per tutti un bicchiere di Pinot grigio. A seconda di chi mi sta di fronte io decido chi e come essere. Potrei passare dall'essere un cucchiaio di olio di ricino con qualcuno all'essere una flûte di Ferrari Rosé con qualcun altro.
A volte mi sento complice come Eva Kant.
In alcuni giorni sexy come Platinette.
Altri più porca di tutte le pornostar dell'est messe insieme (ma con meno tette, ahimé).
Molte volte sono polemica come Lucy dei Peanuts.
Altre accondiscendente come una geisha.
Qualche volta più ribelle del Subcomandante Marcos.
Altre ancora mi sento la versione femminile del mago Forrest. 
A volte sono cinica, ma molto più del Dottor House.
Raramente mi lascio andare alle smancerie. Si fa per dire ma da me una frase come "sei la ragione per cui vivo" non uscirebbe mai dalla bocca; al massimo potrei dire "sei la ragione per la quale mi depilo anche la patata". Ma posso essere più tenera del Gatto con gli Stivali di Shrek dopo uno o più orgasmi (eeeehhh...il potere delle endorfine!).
Mi imbarazzo facilmente. Sono una di quelle che davanti a complimenti/regali/gesti carini/occhiate sornione/ diventa irrimediabilmente bordeaux. E no, a 34 anni non possono essere le vampate della menopausa.
Mi sento 10mila donne in una..non sono una borderline e non soffro di disturbi della personalità, ma prima di dire che sono carina-simpatica-piena-di-ironia-e-simpatica-verve preferisco avvisare.
Quando si dice "Padrone avvisato..."

sabato 28 gennaio 2012

Cose inutili - gli "amici" di facebook

Ho perso degli anni su fb nel venir contattato da gente che chiamarla gente è quasi un'offesa.


  • "Cose" che ti stanno addosso per dei mesi per poter uscire, che dopo il caffè dicono si e sul più bello: "oddio mio marito e adesso come faccio"? 
  • "Cose" che parlano e pretendono sincerità e non tollerano harem poi si girano dall'altra parte e scopano col primo che passa.
  • "Cose" che non vogliono corna ma che poi ne hanno di più di un cesto di lumache e vanno a dare lezioni a destra e a manca.
  • "Cose" che pregano per un incontro poi lo rimandano continuamente ed affogano la loro nullità in bicchieri d'alcool.
  • "Cose" che chiedono i tuoi contatti poi non li usano anche sembrano bramare un incontro. 
  • "Cose" che si danno nick più disparati, del tipo "cento colpi di spazzola", "diamante", "cagna di ..." seguita dal solito nick del cazzo dell'ultimo "masterone del cazzo" che seguita a pensare che bdsm sia rigare una schiena o portare un'imbecille al guinzaglio.
  • "Cose" che parlano di Legame e di appartenenza quando candidamente affermano di non essere capaci di amare, di non aver mai amato nessuno e d'essere qui solo per divertirsi.
  • "Cose" che ti chiamano per sapere se il "masterone del cazzo" che hanno alle mani si comporta bene con loro chiedendoti un parere.
  • "Cose" che ti chiedono un incontro gli passi il telefono per rendere facile quest'incontro e ti rispondono: "ma il telefono a cosa serve?"
  • "Cose" che hanno letto il mio blog ma dopo due mesi si accorgono che era quello di un altro.
  • "Cose" che ti chiamano e vogliono il bdsm a modo loro ma il bdsm non sanno manco che cazzo sia.
  • "Cose" che una volta legate sul pavimento e fotografate si sentono ancora più tope.
  • "Cose" che non sanno cosa vogliono, non sanno manco che tipo di cosa sono e tentano ti scoprirlo parlando con te.
  • "Cose" che non ti lascerebbero mai ma se molli il profilo su un social network, nonostante abbiano tutti i tuoi contatti non si degnano manco di accendere msn.
  • "Cose" che gli piace che tu stia sul loro profilo, della serie: hai visto che amici ho?
  • "Cose" che sono sei mesi che mi rompi i coglioni e che ancora n'hai due ore per connettere il cervello alla topa.
  • "Cose" che cerco un master e mo che l'hai trovato l'unica cosa che ti passa per la zucca è: "e mo che ci faccio?"
  • "Cose" che sono curiosa ma in effetti l'unico modo in cui lo sei è quello di rompere i coglioni o sparar cazzate.
  • "Cose" che raccontano una cosa a te nella speranza che le pigli e una diversa a qualche altro per lasciarsi un buco aperto nella convinzione che non si sappiano.
  • "Cose" che su google gli riesce solo di trovare le foto hard e se gli posti o devono cercare qualcosa di diverso, magari culturale, cascano dalle nuvole.
  • "Cose" che se di conseguenza gli fai un discorso leggermente più complicato non capiscono più un cazzo.
  • "Cose" che ti dicono ti amo poi mandano da te la loro amica.
  • "Cose" che sbagliano un ditalino da un rapporto serio.
  • "Cose" che salgono sui palchi per farsi vedere, che si fanno fare due foto da l'ultimo imbecille che tenta di fare due nodi.
  • "Cose" che per darsi un contegno diventano sboccate gratuitamente, parlano di sesso, di orge e alle volte pure bestemmiano.
  • "Cose" che sono sempre negli stessi gruppi del cazzo con le stesse persone del cazzo, che pubblicano foto hard da anni e non si sono rotte i coglioni.
  • "Cose" che cambiano nick, che cambiano nome ma che la sostanza rimane sempre la stessa.
  • "Cose" che la darebbero anche al cane e per darsi un contegno fanno le sciantose.

  • "Cose" che quando hanno pubblicato due foto così, si sentono master e slave. 


Quindi e senza cortesia: ANDATE A FANCULO :)

giovedì 26 gennaio 2012

10 aforismi di albertino per crescere un po' ed affrontare un sano tuffo nell'estremo.

  1. Il valore di un uomo dovrebbe essere misurato in base a quanto dà e non in base a quanto è in grado di ricevere.
  2. L’immaginazione è più importante della conoscenza.
  3. La cosa più bella che possiamo sperimentare è il mistero; è la fonte di ogni vera arte e di ogni vera scienza.
  4. La nostra conoscenza, se paragonata alla realtà, è primitiva e infantile. Eppure è il bene più grande di cui disponiamo. 
  5. La ricerca della verità è più preziosa del suo possesso
  6. La saggezza non è il risultato di un’educazione, ma del tentativo di una vita intera di acquisirla.
  7. Lo spirito, l’idea e l’amore non si possono distruggere. Possiamo cancellare i confini dentro le quali erano racchiusi. Ma essi rimarranno sempre con noi.
  8. Sono pochi quelli che vedono coi propri occhi e provano sentimenti con i propri cuori.
  9. Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa.
  10. Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa.

Ma sopratutto e da non scordarsi MAI: "Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi"



Tutta colpa dell'empatia

Come son capitata da queste parti? Beh, il giorno e l'ora precisi non me li ricordo, ma fatto sta che fu proprio un post sull'empatia a farmi conoscere questo blog, esattamente questo post. 
Era fine estate ed era notte, ed io ero su msn con uno dei tanti che si definisce troppo facilmente "Padrone". Ora non è che vi sto a scrivere tutta la papagnata delle cose dette in chat, ma io non sapevo come spiegargli che tra noi due mancava qualcosa, e quel qualcosa era proprio l'empatia. Lui disse categorico "in un rapporto bdsm non serve e raramente si trova". Ecco, quella  frase scritta in quel momento mi fece capire che lui non sarebbe stato mai il mio Padrone. Non avrebbe mai scopato la mia mente, figuriamoci tutto il resto. Triste, no?
Quel post fu una specie di "nirvana", e finì dritto dritto tra i miei preferiti su chrome. Da lì a scrivere i mes compliments a Mastro Pepé il passo fu breve.
Sino ad ora ho sempre scritto per me stessa. Il mio è un pudore piuttosto strano, lo so. A me mette più  in difficoltà mostrare quello che penso che smutandarmi in pubblico.
Ecco...qui smutanderò la mia anima!

Manettina

mercoledì 25 gennaio 2012

...ed io che ci faccio qui?

...ehhmmm...è permesso?...
...e ora che faccio? Cosa scrivo? Mmmmmhhh...Mastro Pepè mi hai affidato le chiavi di questo bel posto ed io non so mica se le merito davvero. Ecco...non so da dove cominciare...eh..eh...oddio vuoi vedere che mi viene l'ansia da prestazione?

E' si, c'è una nuova scrittrice nel blog :) chissà che ci combina! Se ben la conosco e la riconosco ci farà rimanere a bocca aperta. Splendido esempio di Donna con la D maiuscola, nonostante il ruolo :)

Benvenuta Manettina :)