Uno sguardo in un desiderio
Vorrei ridere con gli occhi
invece che con la bocca,
ascoltare con il cuore
invece che con le orecchie,
volare con le gambe
invece che con la fantasia,
vivere con tutta me stesso
invece che sognare con la mente,
riuscire ad esprimere ciò che sento
senza riconoscere che invece mento.
Perché è così difficile descrivere un sentimento
quando mi accompagna sempre senza lasciarmi tempo?
Vorrei poter essere al di sopra del giudicabile
e al limite del descrivibile...
Vivere per un attimo fuori dagli schemi
e guardare la realtà con disprezzo
cioè com'è veramente:
ridotta ad un cumulo di niente...
Non voglio giudicare la realtà di oggi,
di superiorità non voglio far sfoggi,
vorrei che tutto si fermasse,
che un senso si acquisisse,
che gli uccelli smettessero di cantare,
la pioggia di cadere,
i pesci di nuotare,
i serpenti di strisciare,
la sofferenza di dilagare,
il buio di opprimere...
Vorrei che il silenzio si facesse più denso,
facendo ascoltare a tutti ciò che penso,
che il cielo cambi posto con il mare
cosicché ognuno sarà costretto a guardare
il mondo in cui vive e che ha creato,
quest'eden imperfetto e sbagliato.
Il mare non viene ascoltato,
il cielo non viene guardato,
quello che si pensa non ha importanza,
lo si chiude tutto in una stanza.
La luna che illumina le nostre notti d'amore,
forse perderà un giorno il suo bagliore,
ma non voglio cambiare il mondo adesso,
voglio solo che lo si guardi più spesso,
così si vedrebbe che niente sarà più lo stesso.
(autore originale non rintracciato)
"È uno strano dolore... Morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai"
tratta dal libro "Seta" di Alessandro Baricco