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martedì 8 marzo 2011

Black Sugar - Mirva: Legare il Corpo per Liberare l'Anima o il contrario?

Eravamo in barca distesi al sole navigando per le isole pontine. Ad un certo punto ci mettiamo a chiacchierare di nodi e dei "cappi ad occhio". Io che non so fare un cacchio pensavo che fosse necessario avere la testa di una cima per fare una gassa ma l'amico prontamente mi riprese. "No", disse, "si può fare una gassa anche a mezza corda". 
"Aspetta," continuò, "che non mi ricordo."
Le sue mani ricercarono nella testa la sequenza dei movimenti ed in 2 minuti venne fuori questa: "la gassa d'amante a cima doppia o gassa alla portoghese".



Quindi no, non "servono due capi di una corda per fare un nodo". Non servono neppure nella gassa spagnola ed in quella tripla. Per continuare, nemmeno sul nodo a doppino ed in quello margherita ed infine ancora ma solo in alcuni casi, nel "nodo parlato", nel "nodo di bozza" e nel nodo "mastro". Beh, questo non lo conoscete e non si trova manco in rete ;)
In altre parole, se "Maometto non va alle montagne, le montagne, di nuovo, vanno a Maometto" :)
Dato che questo post è nato da un altro, di Mirva Blacksugar, in cui titolo è "

"Legare il corpo per liberare l'anima". Però mi seguita  venire in mente i modo insistente quella famosa poesia di Saffo: "Le ragazze sono come le mele sugli alberi"


Le ragazze sono come le mele sugli alberi.
Le migliori sono sulla cima dell’albero.
Gli uomini non vogliono arrivare alle migliori, perché
hanno paura di cadere e ferirsi.
In cambio, prendono le mele marce che sono cadute
a terra, e che, pur non essendo così buone,
sono facili da raggiungere.
Perciò le mele che stanno sulla cima dell’albero, pensano
che qualcosa non vada in loro, mentre in realtà
“Esse sono grandiose”. Semplicemente devono essere
pazienti e aspettare che l’uomo giusto arrivi, colui che sia
cosi coraggioso da arrampicarsi fino alla cima
dell’albero per esse.
Non dobbiamo cadere per essere raggiunte, chi avrà
bisogno di noi e ci ama farà
di tutto per raggiungerci.
La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per
essere calpestata, né dalla testa per essere superiore.
Ma dal lato per essere uguale, sotto il braccio per essere
protetta e accanto al cuore per essere amata.

Ed ancora il gesto materiale di cogliere quella mela, avvicinarsi all'albero, guardarle tutte appese, valutarne il colore, la consistenza e la bellezza. Una volta scelta, l'afferrarla, il torcerla per coglierla con il picciolo, e rimuovere la polvere del campagna per rivelare tutto il suo splendore. Così poi andrò a riporla nella fruttiera o nella cassetta per gustarla nel momento migliore.
Ecco. Liberare la mela dalla polvere, dai preconcetti, dai pregiudizi e solo poi avvolgerla. Che dalla mela, sorga una farfalla ;).

Vado a finire il post che ho dovuto "mollare". Non vorrei che Mirva pensasse che la sto "snobbando". E' solo una questione di diversi punti d'approccio :)

lunedì 7 marzo 2011

Si possono davvero condividere le emozioni?

Uno sguardo in un desiderio

Vorrei ridere con gli occhi
invece che con la bocca,
ascoltare con il cuore
invece che con le orecchie,
volare con le gambe
invece che con la fantasia,
vivere con tutta me stesso
invece che sognare con la mente,
riuscire ad esprimere ciò che sento
senza riconoscere che invece mento.

Perché è così difficile descrivere un sentimento
quando mi accompagna sempre senza lasciarmi tempo?
Vorrei poter essere al di sopra del giudicabile
e al limite del descrivibile...
Vivere per un attimo fuori dagli schemi
e guardare la realtà con disprezzo
cioè com'è veramente:
ridotta ad un cumulo di niente...

Non voglio giudicare la realtà di oggi,
di superiorità non voglio far sfoggi,
vorrei che tutto si fermasse,
che un senso si acquisisse,
che gli uccelli smettessero di cantare,
la pioggia di cadere,
i pesci di nuotare,
i serpenti di strisciare,
la sofferenza di dilagare,
il buio di opprimere...

Vorrei che il silenzio si facesse più denso,
facendo ascoltare a tutti ciò che penso,
che il cielo cambi posto con il mare
cosicché ognuno sarà costretto a guardare
il mondo in cui vive e che ha creato,
quest'eden imperfetto e sbagliato.
Il mare non viene ascoltato,
il cielo non viene guardato,
quello che si pensa non ha importanza,
lo si chiude tutto in una stanza.

La luna che illumina le nostre notti d'amore,
forse perderà un giorno il suo bagliore,
ma non voglio cambiare il mondo adesso,
voglio solo che lo si guardi più spesso,
così si vedrebbe che niente sarà più lo stesso.
(autore originale non rintracciato)

"È uno strano dolore... Morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai"
tratta dal libro "Seta" di Alessandro Baricco

domenica 6 marzo 2011

Il chi ed il che

Eppure sono entrambi pronomi relativi. Eppure si associano a significati diversi.
Colui che, non è di certo Chi.
Chi, è identificativo di qualcosa con un significato intrinseco. Chi è Mastrodesade? Chi è Giacomo Puccini?
In una parola tutta l'esistenza di un uomo, il suo valore è concentrato un una parola: chi.
Poi Giacomo Puccini è anche un musicista ma in effetti chi è, non è quello che fa. Giacomo fa alcune cose con maestria perché semplicemente ha un carattere, delle inclinazioni, dei desideri, dei sogni, delle gioie e delle tristezze. In conseguenza di ciò la sua vita e la sua esistenza si concretizza verso le cose che lo appagano e che gli riescono meglio. In altre parole è l'uomo che fa il musicista non il musicista che fa l'uomo.  Nessun musicante, nessun musicista avrebbe mai potuto scrivere delle arie così belle.



Forse oggi ci facciamo le domande sbagliate. Non chiediamo l'uno all'altra "chi sei", ma solo "che cosa sei". Ne escono fuori dei discorsi vuoti, spesso stereotipati.
"Chi sei?"
"Sono una slave e tu?"
"Sono un master"
e via così.
Il chi sei rimane in un cassetto e le anime si perdono nel dimenticatoio.








Musica di Giacomo Puccini, testo di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa.
"Un bel dì, vedremo
levarsi un fil di fumo sull'estremo
confin del mare.
E poi la nave appare
E poi la nave è bianca.
Entra nel porto, romba il suo saluto.
Vedi? È venuto!
Io non gli scendo incontro, io no. Mi metto
là sul ciglio del colle e aspetto, aspetto
gran tempo e non mi pesa
la lunga attesa.
E... uscito dalla folla cittadina
un uomo, un picciol punto
s'avvia per la collina.
Chi sarà? Chi sarà?
E come sarà giunto
che dirà? che dirà?
Chiamerà Butterfly dalla lontana.
Io senza far risposta
me ne starò nascosta
un po' per celia, un po' per non morire
al primo incontro, ed egli alquanto in pena
chiamerà, chiamerà:
«Piccina – mogliettina
olezzo di verbena»
i nomi che mi dava al suo venire.
(a Suzuki)
Tutto questo avverrà, te lo prometto.
Tienti la tua paura. – Io con sicura
fede lo aspetto."


sabato 5 marzo 2011

Dominanti e sottomessi: istruzioni per l'uso? Di Althea De' Rossi


Mi capita, sempre più sovente, di leggere sfoghi di dominanti contro sottomessi e viceversa. A mio modesto parere, si è perso un punto molto importante: siamo esseri umani, prima di essere "ruoli".


Non è stato ancora creato un manuale d'istruzione per approcciarsi ad un dom o un sub, cosi come nei rapporti umani, ci sono le incognite.

Può verificarsi che uno dei due si innamori e l'altro corrisponda, cosi come può capitare che si abbia la sfortuna di incontrare chi cerca solo un passatempo sessuale ma questo, non capita anche nella vita di tutti i giorni?

Queste sono le mie considerazioni del tutto personali, molto probabilmente non ho ben compreso certi meccanismi di questo mondo così variegato e complicato. Ultimamente mi imbatto in nuovi e sempre più convinti "GURU" del mondo bdsm, personaggi che sono stati illuminati da chissà quale verità... io non seguo decaloghi o bibbie ricolme di saggezza, ho sempre cercato di seguire quello che è il mio essere, usando, per quel che mi è possibile la testa. A volte mi è andata bene, riuscendo a creare legami che mi hanno permesso di crescere, mentre altre volte, non ha funzionato e questo, non perché le persone siano sbagliate, ma perché non si è creata la giusta alchimia. Non si può costruire un rapporto sulla base di un manuale e questo, avviene anche nei rapporti cosiddetti normali.

La schiavitù è stata abolita da tempo, chi sceglie di donarsi. lo fa con l'anima, con la convinzione di iniziare un percorso a due, condividendo le stesse passioni e chi riceve questo dono dovrebbe cogliere questo regalo come qualcosa di prezioso.

Non voglio cadere nella retorica e neanche dispensare pillole di saggezza, perchè saggia proprio non lo sono, anzi, il mio è solo un voler condividere in mio pensiero su un mondo che spesso provoca un dolore che non porta piacere a nessuno.


Di Lady Althea De' Rossi 

venerdì 4 marzo 2011

Com'è cominciata....


Oddio non era una topolona così ma mi piaceva :) Ci sono uscito due o tre volte e poi quest'ulima sera m'invita in casa, ci mettiamo a chiacchierare e dopo un po tra un bacio ed un altro cominciarono a volare i vestiti. Eravamo su un divano quasi come quello. La presi calma, lei più grande di me di 10 anni, non volevo "sfigurare". Insomma volevo che non fosse una serata con un "moccioso".
l'accarezzai e la baciai parecchio. Lingua e dita scaldarono bene la signora che ad un certo punto divaricò le gambe. Senza fretta risalii le sue cosce calde ma quando arrivai alla figa le si disegnò uno sguardo sornione.
"No" disse, "non la devi toccare".
Li per li pensai ad uno scherzo ma al mio sguardo allibito lei ripetè":
"Non la devi toccare. Fruga tutto intorno e dove vuoi ma li no".
"Ma sei un lago" gli dissi.
Effettivamente era davvero un lago e non capivo come cacchio facesse a resistere. Morale della favola, che favola non era, mi ritrovai su quel divano mentre "quella" si divertiva con un dito e lingua in ogni dove meno che tra le mie gambe.
"O stai fermo o ti lego" affermò con un tono che poco aveva di contestabile. Rimasi fermo tre ore in quelle condizioni. Mi fece uscire gli occhi dalle orbite. Strusciò la sua bagnatissima fica in ogni dove e la tenne pure a distanza di meno di un mm dalla mia lingua.
Ecco... quella sera fu il mio "inizio" e da li non ho più smesso ;)
 

mercoledì 2 marzo 2011

IL BONDAGER parte II L'esagerazione diffusa nel bdsm attuale

Ora dopo qualche ora di lettura del post BONDAGER, uno a caso si domanderà: ma questo che vuole insegnarci? a quale scopo ha scritto sta roba?

Per ridere!

Come per ridere? si, per ridere. Vedere sti maestroni che non hanno nulla da imparare e tutto da insegnare che si incriccano in termini coniati dall'ignoranza è una soddisfazione immane. Io che non so fare un cazzo e me ne sto qui a leggere come la parola di Dio ogni proclama settimanale, per una volta mi sento più libero. Meno cretino, meno standardizzato, meno imbecille.

Tutti sti termini inglesi o americani. La frusta: 
"Bullwhip: manico rigido, da cui parte il body intrecciato, al termine è fissata una striscia di cuoio detta fall, al cui termine è legato un pezzo di corda intrecciata detto cracker. Di solito la lunghezza è tra 170 e 25 cm.

Snake: identica alla bullwhip, la differenza è che manca il manico rigido. Solitamente è leggermente più cortra della bullwhip.

Signal: anche qui abbiamo manca il manico rigido, quindi l'impugnatura è simile a quella della Snake, però al termine manca il fall, il cracker è solitamente intrecciato all'interno della frusta e quindi non è sostituibile. La lunghezza qui va dai 90 a i 130 cm."
(dal sito legami).


o un bel "Cane", che poi è una canna e che fa un male cane appunto. Ma sempre cane e caning rimane. 

Tutti perfetti che se una frusta è frusta non è whip, e che cacchio! Poi, poi i masteroni inciampano in una parola coniata dalla solita non cultura, come sui contratti, come bisogna avere tutti un set di fruste per fustigarne a decine. Beh,

OCIO!

http://it.wikipedia.org/wiki/Flagellazione
Le fruste si sa, per definizione causano abrasioni ma si disinfettano male, sopratutto quelle di pelle. Ogni slave dovrebbe avere la sua. Quindi che scelta fare?
Fare una bella rastrelliera con le fruste coi nomi sopra oppure consegnarle alla "slave", ops alla "bottom" (sempre in inglese che schiava e sottomessa mica va bene, anzi non fa figo)?

E poi visto che bisogna esagerare.. si un bel "nerbo di bue" con delle belle sfere di piombo attaccate su che fa più dolore e più terrore. E se sbagli? ma vuoi mettere il brivido di chi la riceve e chi la usa? Adrenalina pura!

Prossimo passo: letto di cocci di vetro e trampling (sempre in inglese è), sul povero bottom? :P

Ah... tanto per farvi rendere conto cosa sia l'uso di una frusta su un essere umano. C'è una bella foto :) e per cortesia, non mi dite che lo scopo non è questo perché se sbagliate questo fate. Indecente.