Come cavolo faccio a spiegare la profonda differenza tra un giochino di ruolo SM e un rapporto VERO SM?
Ci ho provato nel corso degli anni nello stesso modo, seguendo lo stesso filo conduttore, la metafora della tigre che nessuno sembra comprendere.
Passano gli anni, inesorabili e "tu" ti imbatti nei soliti ignoti che non vogliono capire o a sto punto, proprio non capiscono, non ci riescono. Nel primo caso sono dei perfetti stronzi, nel secondo caso oltre che stronzi sono pure dei perfetti imbecilli. Non so chi sia meglio.
Qualche anno fa pubblicai, "le donne italiane" (cercatevelo che non ho voglia), e venne giù il finimondo. Era la solita provocazione. Il modo che conosco per obbligare il prossimo a pensare e che spesso (purtroppo), non fa pensare ma mette in luce i limiti di cui sopra. Li lasciai fare e poi misi questa bellissima canzone di Mia Martini.
Bellissima vero? :) Eppure sta tutto anche in inverso. Cavolo se ci sta.
Ci gioco un po':
Sono stata anch'io bambino
Di mia madre innamorato
Per lei sbaglio sempre e sono
Il suo figlio sgangherato
Ho provato a conquistarla
E non ci sono mai riuscito
E lottato per cambiarla
Ci vorrebbe un'altra vita.
La pazienza degli uomini incomincia a quell'età
Quando nascono in famiglia quelle mezze ostilità
E ti perdi dentro a un cinema
A sognare di andar via
Con la prima che ti capita e ti dice una bugia.
Le donne non cambiano
Prima parlano d'amore e poi ti lasciano da solo
Le donne ti cambiano
E tu piangi mille notti di perché
Invece, Le donne ti uccidono
E con le amiche deridono e sparlano di te.
Piansi anch'io la prima volta
Stretto a un angolo e sconfitto
Lei faceva e non capiva
Perché stavo fermo e zitto
Ma ho scoperto con il tempo
E diventando un po' più duro
Che se la donna in gruppo ha più paura
Quando è sola è più bugiarda.
Le donne non cambiano
Cercano il mito per mostrarsi
E poi ti svendono
La notte, le donne non tornano
E ti danno tutto quello che non vuoi
Ma perché le donne che nascono
Sono figlie delle donne
Ma non sono come noi
Amore le donne che cambiano
Sono quasi un ideale che non c'è
Sono quelle innamorate come te
Già, l'ideale che non c'è. Fa tanto riflettere vero? :D
Avete mai visto un miliardario, uno sportivo con un ottimo conto in banca uscire o "accoppiarsi" nel senso di fare coppia non di riprodursi, con una qualunque qualsiasi? Naaaaaaaa!!! Se è vero che da un punto di vista maschile soldi = bella topa, è anche vero che bella topa = soldi. Insomma, tu hai i quattrini, io un bel culo, facciamo una bella coppia a prescindere dal carattere per lo meno fino a separazione avvenuta.
La stessa provocazione o la voglia che qualcuno rifletta, sulla differenza tra l'apparire e l'essere. Provo a metterla così. Uno di noi qualsiasi, una sera finisce ad una festa sado maso, si diverte, prova, gli piace e così ci da dentro. Poche domande. E' divertente, fa godere e anche tanto visto che oggi padroneggiare alcune tecniche non è poi così difficile. Finita la festa, si ripongono gli abiti nel cassetto e si indossano quelli più comuni di tutti i giorni. Nessun problema, nessuna relazione tra il giorno e la notte. Come ci si veste per andare a ballare magari, ci si veste o ci si sveste per godere un bel giochino di ruolo. Ai miei tempi ti capitava un giornaletto particolare o un servizio estremo su "Le Ore" e scoprivi che oltre al sesso più o meno tradizionale che piaceva più o meno a tutti...
Quindi passi inevitabilmente da quelle fasi di riflessione che sono molto simili a quelle descritte nel sito: https://www.psicologiagay.com e quindi adattata:
"Possiamo considerare una prima fase precedente alla definizione in cui si riconosce di provare interesse per una certa sessualità ma ci si rifiuta di essere così (diversi), quasi dei mostri.
Una seconda fase chiamata di Autodefinizione nella quale inizi a pensare di poter essere Sasomasochista, ma pensi che sia solo una cosa che riguarda la tua sfera sessuale, non che coinvolga la tua intera identità.
Una terza fase, successiva all’Autodefinizione in cui accetti questa parte di te e cerchi di integrarla nella tua “vecchia” identità."
Con tutti i fattori negativi e riflessivi riportati nel sito e forse anche altri e molto diversi, più ampi. Spesso il SM coinvolge anche l'eventuale bisessualità. Lo scoprirsi così. Il fatto che tizia neghi fortemente di essere bisex o di piacerle la fica, poi quando fa sesso con l'altra o le altre, viene e gode in modo più intenso e continuo che con un normale rapporto etero. E' chiaro che c'è un notevole conflitto interiore perché quello che si pensa non è quello che invece il corpo comunica. Il pensiero inconscio e l'istinto contro la ragione e l'educazione. Considero il fatto che questa è una delle tanti granellini di sabbia che compongono la spiaggia del SM, per capire che genere di evoluzione, scoperta e accettazione di se, poi ci si ritrova ad affrontare.
E' alla fine questo il serio punto "evolutivo", sociale. Si possono indossare abiti, andare ad una festa e divertirsi come ci pare ma non si può indossare se stessi e cambiarsi a comodo. Chi siamo è qualcosa di diverso dall'apparenza. Non c'è bisogno di un paio di scarpe o pantaloni griffati o del dress-code di una festa. Non c'è bisogno di altro che noi stessi come mamma ci ha fatto. Siamo tutti uguali li senza nessun vestito addosso. Magari si indossano per giocare, per dare sensazioni o per ampliarle ma non sono gli abiti che lo fanno, siamo noi.
Un gay uomo se si veste da donna non lo fa perché è l'abito che lo fa sentire donna. Se lo toglie rimane quello che è. Semmai esalta con l'abito la sua anima, la sua essenza e la femminilità. Ora, e per girare la frittata. Qualcuno potrebbe dire che non cambia niente. Uno si infila in questa vita e si scopre gay, sadico, masochista e via così. Il punto è sempre e solo l'accettazione di se. Chi lo considera un gioco o un divertimento non avrà MAI grossi problemi e tantomeno limiti. Non riuscirà MAI a capire un'introspezione di se in una profondità che non c'è. La mente non torna indietro. Non si può rinunciare ad una parte di se senza compromettere la propria felicità. Non si può manco pretendere di uscire per strada e trovare il partner ideale o replicare situazioni vissute o ancora vette raggiunte con altri. NON CI SONO ALTERNATIVE. Siamo forse molti attrezzati per i miracoli ma per l'impossibile non lo è nessuno. Questa non è una moda come ha scritto sto filosofo rumeno dal nome Emil Cioran che a quanto pare anche lui non ci ha capito veramente una mazza: "Onan, Sade, Masoch, che uomini fortunati! Poiché né i loro nomi né le loro scoperte saranno mai fuori moda." Fosse ancora vivo potrei forse rispondergli che c'è gente che parla di filosofia e non capisce un cazzo di filosofia. Come molti.
A me dicevano cose del genere. Guarda che entrare nel SM non è facile ma se ci entri è impossibile uscirne. Questo è il senso in fondo. Bisogna essere pronti ad affrontare se stessi. A dialogare e rispettare (se è la persona giusta), quella con cui facciamo il percorso. Si basa sull'assunzione di responsabilità verso se stessi e verso gli altri visto che non può esistere responsabilità a scadenza. E' altrettanto vero che non tutte le persone danno le stesse cose nello stesso modo pur magari tutte mettendoci il massimo possibile, con qualcuno/a inevitabilmente ci si troverà di più a proprio agio. Non per questo l'altro/a è merda o da buttare. Le persone non si buttano, si amano per quello che ci danno, come possono, per quanto possono. Quindi si, difficile entrare, impossibile uscire perché non si può uscire da se stessi. Questo non è un "gioco" anche se prende forma attraverso i giochi e l'empatia. Questa è crescita ed evoluzione anche nel semplice star bene assieme e scusate se è poco. Qui è tutto alla massima potenza. L'intimità, la sessualità, la fiducia, il rispetto, il piacere e se con sentimento anche l'appagamento, altrimenti tutto è zoppo ed incompiuto, incompleto.
Un gay uomo se si veste da donna non lo fa perché è l'abito che lo fa sentire donna. Se lo toglie rimane quello che è. Semmai esalta con l'abito la sua anima, la sua essenza e la femminilità. Ora, e per girare la frittata. Qualcuno potrebbe dire che non cambia niente. Uno si infila in questa vita e si scopre gay, sadico, masochista e via così. Il punto è sempre e solo l'accettazione di se. Chi lo considera un gioco o un divertimento non avrà MAI grossi problemi e tantomeno limiti. Non riuscirà MAI a capire un'introspezione di se in una profondità che non c'è. La mente non torna indietro. Non si può rinunciare ad una parte di se senza compromettere la propria felicità. Non si può manco pretendere di uscire per strada e trovare il partner ideale o replicare situazioni vissute o ancora vette raggiunte con altri. NON CI SONO ALTERNATIVE. Siamo forse molti attrezzati per i miracoli ma per l'impossibile non lo è nessuno. Questa non è una moda come ha scritto sto filosofo rumeno dal nome Emil Cioran che a quanto pare anche lui non ci ha capito veramente una mazza: "Onan, Sade, Masoch, che uomini fortunati! Poiché né i loro nomi né le loro scoperte saranno mai fuori moda." Fosse ancora vivo potrei forse rispondergli che c'è gente che parla di filosofia e non capisce un cazzo di filosofia. Come molti.
A me dicevano cose del genere. Guarda che entrare nel SM non è facile ma se ci entri è impossibile uscirne. Questo è il senso in fondo. Bisogna essere pronti ad affrontare se stessi. A dialogare e rispettare (se è la persona giusta), quella con cui facciamo il percorso. Si basa sull'assunzione di responsabilità verso se stessi e verso gli altri visto che non può esistere responsabilità a scadenza. E' altrettanto vero che non tutte le persone danno le stesse cose nello stesso modo pur magari tutte mettendoci il massimo possibile, con qualcuno/a inevitabilmente ci si troverà di più a proprio agio. Non per questo l'altro/a è merda o da buttare. Le persone non si buttano, si amano per quello che ci danno, come possono, per quanto possono. Quindi si, difficile entrare, impossibile uscire perché non si può uscire da se stessi. Questo non è un "gioco" anche se prende forma attraverso i giochi e l'empatia. Questa è crescita ed evoluzione anche nel semplice star bene assieme e scusate se è poco. Qui è tutto alla massima potenza. L'intimità, la sessualità, la fiducia, il rispetto, il piacere e se con sentimento anche l'appagamento, altrimenti tutto è zoppo ed incompiuto, incompleto.
La chiave di volta tra una omosessualità dichiarata però e un'appartenenza nel SM, è che nella prima non c'è quasi modo di nasconderla. Devi per forza fare i conti con i tuoi amici, i tuoi genitori e con tutto il mondo. Ti obbliga a manifestarti mentre qui no. Non c'è coraggio, non c'è presa di coscienza, non c'è altro che un cambio di abito. Uno per tutti i giorni, per il pubblico, uno per la "notte", per pochi "eletti". Così visto che non metto niente a caso, riprendo il pensiero di Rita Levi Montalcini e la conseguente domanda. Se sono "rare sono le persone che usano la mente, poche coloro che usano il cuore, e uniche coloro che usano entrambi"... cosa cazzo ci mette il resto del mondo, la "fava o la topa"? Come al solito, mi viene spesso il dubbio del perché persone così diverse, senza conoscerne il pensiero reciproco giungono alle stesse conclusioni. Di conseguenza la mia diffidenza in qualche modo è giustificata. Insomma, dimostrami cosa ci metti e forse ti considero.
In conclusione di questo post mi vengono in mente alcune idee di Eric Fromm che guarda caso, sembrano incastrarsi a pennello in tutta questa storia:
"Gli idoli dell’uomo moderno avido, alienato sono la produzione, il consumo, la tecnologia, lo sfruttamento della natura. Quanto più ricchi sono i suoi idoli, tanto più l’uomo si impoverisce. Invece della gioia egli va in cerca di piacere e di eccitamento; invece di crescere cerca possesso e potere; invece di essere, egli persegue avere e sfruttamento; invece di ciò che è vivo sceglie ciò che è morto.
...
È un dato di fatto che la maggior parte degli uomini siano oggi impiegati o simili di livello più o meno alto, che fanno ciò che qualcuno dice loro di fare o che è imposto dalle regole, evitando di provare sentimenti, perché i sentimenti disturberebbero il funzionamento armonico della macchina. Il tratto distintivo di ogni società industriale è il suo corretto funzionamento, giacché ogni intoppo, ogni frizione nel meccanismo della macchina è uno spreco di denaro. Così gli uomini devono esercitarsi a provare quante meno emozioni sia possibile, perché le emozioni costano denaro.
...
L'egoismo è una forma di avidità. Come ogni forma di avidità, è insaziabile, per cui non c'è mai una vera soddisfazione."
Tanta gente è arrivata qua per provare e alla fine in fondo SOLO in cerca di appagare un'insoddisfabile eccitazione con gli effetti di per cui troppi ne hanno pagato il prezzo.
Le persone si vivono, non si provano.
Cosi ogni esperienza negativa alla fine ha fatto solo questo, "Mi ha tolto la speranza. Mi ha tolto i sogni. Vivo adesso nella paura che un giorno mi potrebbe capitare un'altr@ del genere" Cit. E fidatevi, non è facile. Prima credevo molto alle parole, adesso guardo quello che fanno e solo dopo quello che dicono.