Finisce così una frase del presunto omicida di Noemi, pubblicata sul sito: https://www.direttanews.it e recita così una delle migliori frasi BDSM pubblicate su pinterest
che mi sono salvato. Che differenza c'è?
L'altro giorno ho chiesto pubblicamente, visto che poi questo genere di domande e risposte aiutano tutti indistintamente se a forza di seguire questo genere di comportamenti poi davvero non fossi io a vederli ovunque, quindi: "Mi chiedevo sempre se non disturbo se dopo essere passati da questo tipo di relazioni, poi veniamo un po’ condizionati dalla “paura” di ricaderci e di vedere un po’ ovunque stili di vita narcisisti o che noi riteniamo tali. "
La doc. Claudileia Lemes Dias risponde così sul suo blog, "L'arte di salvarsi":
"Caro Mastrodesade, secondo Marietan prudenza vuole che per sapere se abbiamo a che fare con uomini e donne psicopatici ci vogliono TUTTE LE CARATTERISTICHE DESCRITTE, anche perché alcuni disturbi sono simili, come ad esempio il borderline. Simili, ma non meno pericolosi..."
Il gip di lecce recita nella convalida del fermo:
"Un'organizzazione borderline di personalità con capacità intellettive al limite". È questa la patologia di cui soffrirebbe Lucio, il 17enne che ha confessato di avere ucciso Noemi Durini, la sua fidanzata 16enne. È quanto emerge nel decreto di convalida del gip del Tribunale per i Minorenni di Lecce Ada Colluto, in riferimento alla relazione neuropsichiatrica psicologica del dipartimento di salute mentale dell'Asl di Lecce redatta lo scorso 14 settembre. Per il gip, il giovane "non manifesta cenni di reale senso di colpa". fonte: http://www.huffingtonpost.it
Tutto da provare. Per l'ordinamento italiano, uno non può essere dichiarato colpevole se non dopo i tre gradi di giudizio, quindi cerco per lo meno nelle mie intenzioni, di rimanere molto distante da esprimere giudizi o da voler affermare qualcosa piuttosto che un'altra. Sono responsabile di quello che scrivo, non di quello che voi capite o ci volete trovare spesso per forza.
Non sono un medico. Non è compito mio esprimere diagnosi su quello che vedo e mi imbatto. Vedo però situazioni e modi di fare che non mi piacciono ed anzi, mi disgustano questo mi basta. Nonostante quello che possa sembrare, mi metto costantemente in discussione certo che nessuna verità o situazione possa sempre dare risposte certe. Anzi, sono molto relative ad un tale numero di fattori da essere spesso se non sempre, essere presi con le molle.
Non sono un medico. Non è compito mio esprimere diagnosi su quello che vedo e mi imbatto. Vedo però situazioni e modi di fare che non mi piacciono ed anzi, mi disgustano questo mi basta. Nonostante quello che possa sembrare, mi metto costantemente in discussione certo che nessuna verità o situazione possa sempre dare risposte certe. Anzi, sono molto relative ad un tale numero di fattori da essere spesso se non sempre, essere presi con le molle.
Avevo diciotto anni. Una ragazza qua della nostra età chiese a me e ad un mio amico, di fare una cosa a tre. Non voleva andare in camera, sarebbe stato sicuramente meglio. In auto, disse, così la scarrozzammo in camporella e alla fine rimasero soli lui e lei. Sul più bello quando le mutandine volarono, lei cambiò idea. Lui quasi spazientito e oramai in tiro non pareva intendere ragioni al dilei cambio di programma. Così intervenni e gli dissi a brutto muso: "No, basta. Ha cambiato idea ed era prevedibile. Esci di li, rivestitevi che torniamo a casa".
Mi son chiesto tante volte come sarebbe finita se io non ci fossi stato. Era il 1982 mi pare ma non mi ricordo, erano sette vite fa e la legislazione all'epoca era bah, ve l'ho già spiegato qualche articolo fa.
Siccome non sono manco un legale e potrei dire degli sfondoni di prima, mi regolo come credo tutti, sulla morale. Il limite tra il lecito, il moralmente giusto e l'illecito ed il moralmente sbagliato è appeso ad un filo sottilissimo, meno di un capello. Oltrepassarlo è una roba che proprio non ci si mette niente. E' vero, chi è che non ha urlato o pensato frasi estreme ma nessuno verrà mai condannato per quello che pensa ma solo per quello che fa.
Mi son chiesto tante volte come sarebbe finita se io non ci fossi stato. Era il 1982 mi pare ma non mi ricordo, erano sette vite fa e la legislazione all'epoca era bah, ve l'ho già spiegato qualche articolo fa.
Siccome non sono manco un legale e potrei dire degli sfondoni di prima, mi regolo come credo tutti, sulla morale. Il limite tra il lecito, il moralmente giusto e l'illecito ed il moralmente sbagliato è appeso ad un filo sottilissimo, meno di un capello. Oltrepassarlo è una roba che proprio non ci si mette niente. E' vero, chi è che non ha urlato o pensato frasi estreme ma nessuno verrà mai condannato per quello che pensa ma solo per quello che fa.
Vero, ci sono dei borderline e narcisisti che non fanno mai del male fisico alle persone ma solo morale consci che con questo potranno sempre farla franca. Poi ci sono quelli che sparano, bruciano, ammazzano in ogni modo crudele possibile, Se la rifanno anche con i figli perché tutto e tutti sono solo cose che posseggono niente altro.
Le potenziali vittime possono essere aiutate? Spesso no. In primis per la sindrome di Stoccolma, già trattata all'inizio del blog. In secundis, perché nessuna forza di polizia o quasi ha apparentemente le capacità di poter intervenire prima di qualche "reatuccio" commesso dal/la narcisista/borderline, spesso poi non ne ha manco i mezzi.
Salvare qualcun/a dall'aguzzino soprattutto se è del tipo "sentimentale"? Impossibile o quasi. Quindi ho imparato a difendermi a costo di essere scostante. Cruda realtà ma è il quanto.
Le potenziali vittime possono essere aiutate? Spesso no. In primis per la sindrome di Stoccolma, già trattata all'inizio del blog. In secundis, perché nessuna forza di polizia o quasi ha apparentemente le capacità di poter intervenire prima di qualche "reatuccio" commesso dal/la narcisista/borderline, spesso poi non ne ha manco i mezzi.
Salvare qualcun/a dall'aguzzino soprattutto se è del tipo "sentimentale"? Impossibile o quasi. Quindi ho imparato a difendermi a costo di essere scostante. Cruda realtà ma è il quanto.
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