Dopo aver mandato a fanculo l'ennesima bdsm-fai da te legata all'ambiente romano per quello che pare rappresentare come uno stato di perenne confusione ed ignoranza totale nel campo della sessualità, torno a parlare di bisessualità, di switch e di donne o oggetti.
La prima citazione ve la tiro fuori da wikipedia, nonostante qualcuno possa di sicuro aver da ridire pure su questo visto che la voce potrebbe essere modificata in modo imparziale da qualcuno che ne avesse avuto bisogno. C'è il però e sono i links. Non mi va, data la settimana d'inferno in cui sono passato, di mettermi li a citarvi esattamente le varie fonti e riportarle qua con tanto di links.
Introduzione:
"L’invenzione della cultura eterosessuale si apre con un’osservazione spiazzante per il XXI secolo: cosa spinge un individuo di un determinato sesso a provare attrazione per un individuo di sesso opposto? Infatti, ciò che solitamente si è propensi a voler spiegare è sempre la tendenza opposta, ossia l’omosessualità, perché considerata (a torto) diversa, non convenzionale, ‘anormale’. L’eterosessualità viene invece passivamente accettata, percepita come uno stato di natura, ufficialmente giustificata da oltre un secolo con la finalità riproduttiva tesa a preservare la nostra specie.
Tin, però, pone un’osservazione interessante. La riproduzione è il fine, non il motivo propulsore dell’attrazione, la conseguenza non la causa. Infatti, si tende più a far sesso per il piacere dei sensi che per dare alla luce un figlio, almeno nella cultura occidentale. Alla luce di questi quesiti, l’autore si lancia in una ricerca storiografica e letteraria alla scoperta della cultura eterosessuale, per sondare le origini di questo modo di pensare e vedere. Quando e perché l’essere umano ha cominciato a credere che solo gli eterosessuali fossero ‘normali’ e a condannare ogni altra forma di tendenza sessuale coesistente?"
Parte dell'introduzione al libro di Louis-Georges Tin, L’invenzione della cultura eterosessuale, Duepunti Edizioni. Salvatore Modugno
Questa è la pagina di Wiki: http://it.wikipedia.org/wiki/Omosessualità. In particolare cito direttamente dalla pagina: "L'orientamento sessuale viene comunemente dibattuto come una caratteristica dell'individuo, così come per il sesso biologico, l'identità di genere o l'età. Questa prospettiva è incompleta dal momento che l'orientamento sessuale viene sempre definito sulla base dei termini relazionali e necessariamente concerne relazioni con altri individui. Atti sessuali e attrazioni romantiche vengono categorizzati come omosessuali o eterosessuali sulla base del sesso biologico dell'individuo coinvolto in essi, relativamente ai partner. Effettivamente, è tramite la prestazione – o il desiderio di prestare – con un'altra persona che gli individui esprimono la loro eterosessualità, omosessualità o bisessualità. Così, l'orientamento sessuale è integramente connesso alle intime relazioni personali che gli esseri umani formano con altri per incontrare le loro più profonde necessità sentimentali di amore, legame e intimità. Oltre al comportamento sessuale, questi vincoli comprendono affezioni fisiche non-sessuali tra partner, la condivisione degli obiettivi e dei valori, il reciproco sostegno e l'impegno costante."
Questi concetti hanno cominciato ad essere dibattuti nel nostro paese da pochi anni mentre come spesso ho sostenuto per esperienze personali, la bisessualità o l'omosessualità spiccata era accettata nei paesi "vikinghi" (tanto per prendere Scandinavia e Danimarca tutti assieme). Forse anche grazie allo sdoganamento del bdsm, forse anche all'allentamento della morsa clericale e qualche articolo pubblicato sui quotidiani, hanno di sicuro aiutato a diffondere questa cultura.
Tanto per citarne uno: Bisessualità normale? Solo per la scienza Ma la vita reale è tutta un’altra cosa. Da "Il Giornale".
Tutto questo parte da un principio fondamentale che afferma che le persone non sono bianche o nere ma presentano tante sfumature di grigi così accentuate che noi non riusciamo a vederle tutte. In effetti ne apprezziamo solo 16, in realtà sono 256. Così come le persone non sono tutte dom o tutte bottom e che "switchare" è spesso fonte di esperienza e normalità.
Qualche giorno fa, Cat pubblicava questo articolo http://www.wired.it e vi consiglio di aprire il video, andare al minuto 00:58 e sentire queste parole: "I won't do anything to somebody that I haven't experienced into myself". Ops, quello che alla fine vi ho detto sempre. Provate, vi potrebbe piacere. La dominazione non è una pratica, è uno stato mentale. Provare significa allargare le proprie sensazioni. Prima, senza aver fatto un periodo "sotto" non praticavi, non imparavi e se eri un'autodidatta, era fermamente suggerito un periodo di prova "switch" di sei mesi ciascuno con la propria partner.
Per concludere, l'idea che una persona nasca prima schiava o medico o idraulico o dom o master e poi forse sia una persona comunque non abilitata ad esprimere la propria opinione, desideri, piaceri e cosa vorrebbe esplorare, è talmente idiota che mi pare Einstein, sia stato decisamente leggero sulla stupidità: "Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi."
Buona giornata
"L’invenzione della cultura eterosessuale si apre con un’osservazione spiazzante per il XXI secolo: cosa spinge un individuo di un determinato sesso a provare attrazione per un individuo di sesso opposto? Infatti, ciò che solitamente si è propensi a voler spiegare è sempre la tendenza opposta, ossia l’omosessualità, perché considerata (a torto) diversa, non convenzionale, ‘anormale’. L’eterosessualità viene invece passivamente accettata, percepita come uno stato di natura, ufficialmente giustificata da oltre un secolo con la finalità riproduttiva tesa a preservare la nostra specie.
Tin, però, pone un’osservazione interessante. La riproduzione è il fine, non il motivo propulsore dell’attrazione, la conseguenza non la causa. Infatti, si tende più a far sesso per il piacere dei sensi che per dare alla luce un figlio, almeno nella cultura occidentale. Alla luce di questi quesiti, l’autore si lancia in una ricerca storiografica e letteraria alla scoperta della cultura eterosessuale, per sondare le origini di questo modo di pensare e vedere. Quando e perché l’essere umano ha cominciato a credere che solo gli eterosessuali fossero ‘normali’ e a condannare ogni altra forma di tendenza sessuale coesistente?"
Parte dell'introduzione al libro di Louis-Georges Tin, L’invenzione della cultura eterosessuale, Duepunti Edizioni. Salvatore Modugno
Questa è la pagina di Wiki: http://it.wikipedia.org/wiki/Omosessualità. In particolare cito direttamente dalla pagina: "L'orientamento sessuale viene comunemente dibattuto come una caratteristica dell'individuo, così come per il sesso biologico, l'identità di genere o l'età. Questa prospettiva è incompleta dal momento che l'orientamento sessuale viene sempre definito sulla base dei termini relazionali e necessariamente concerne relazioni con altri individui. Atti sessuali e attrazioni romantiche vengono categorizzati come omosessuali o eterosessuali sulla base del sesso biologico dell'individuo coinvolto in essi, relativamente ai partner. Effettivamente, è tramite la prestazione – o il desiderio di prestare – con un'altra persona che gli individui esprimono la loro eterosessualità, omosessualità o bisessualità. Così, l'orientamento sessuale è integramente connesso alle intime relazioni personali che gli esseri umani formano con altri per incontrare le loro più profonde necessità sentimentali di amore, legame e intimità. Oltre al comportamento sessuale, questi vincoli comprendono affezioni fisiche non-sessuali tra partner, la condivisione degli obiettivi e dei valori, il reciproco sostegno e l'impegno costante."
Questi concetti hanno cominciato ad essere dibattuti nel nostro paese da pochi anni mentre come spesso ho sostenuto per esperienze personali, la bisessualità o l'omosessualità spiccata era accettata nei paesi "vikinghi" (tanto per prendere Scandinavia e Danimarca tutti assieme). Forse anche grazie allo sdoganamento del bdsm, forse anche all'allentamento della morsa clericale e qualche articolo pubblicato sui quotidiani, hanno di sicuro aiutato a diffondere questa cultura.
Tanto per citarne uno: Bisessualità normale? Solo per la scienza Ma la vita reale è tutta un’altra cosa. Da "Il Giornale".
Tutto questo parte da un principio fondamentale che afferma che le persone non sono bianche o nere ma presentano tante sfumature di grigi così accentuate che noi non riusciamo a vederle tutte. In effetti ne apprezziamo solo 16, in realtà sono 256. Così come le persone non sono tutte dom o tutte bottom e che "switchare" è spesso fonte di esperienza e normalità.
Qualche giorno fa, Cat pubblicava questo articolo http://www.wired.it e vi consiglio di aprire il video, andare al minuto 00:58 e sentire queste parole: "I won't do anything to somebody that I haven't experienced into myself". Ops, quello che alla fine vi ho detto sempre. Provate, vi potrebbe piacere. La dominazione non è una pratica, è uno stato mentale. Provare significa allargare le proprie sensazioni. Prima, senza aver fatto un periodo "sotto" non praticavi, non imparavi e se eri un'autodidatta, era fermamente suggerito un periodo di prova "switch" di sei mesi ciascuno con la propria partner.
Per concludere, l'idea che una persona nasca prima schiava o medico o idraulico o dom o master e poi forse sia una persona comunque non abilitata ad esprimere la propria opinione, desideri, piaceri e cosa vorrebbe esplorare, è talmente idiota che mi pare Einstein, sia stato decisamente leggero sulla stupidità: "Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi."
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