Stamattina i mici hanno fatto un casino di prima e sveglia prestissimo ma il problema in fondo non è questo. Non so manco se si possa considerare un problema così lo pongo a voce alta per avere qualche piccola soddisfazione e magari di essere spedito a fanculo da qualche lettore.
Così vero tutto quello che vi pare. Che viviamo una sessualità più libera, che abbiamo meno conflitti interiori, che siamo persone dalla mente aperta e allora perché cavolo in qualsiasi sito o gruppo entri, trovo spesso delle domande così stupide?
Ma l'appartenenza va nei due sensi?
Qual'è il giusto modo di comportarsi con il proprio master?
Qual'è il giusto approccio con la propria slave?
Come vi comportate se tizio/a sottomesso/a esprime un'opinione?
Ma tutto quello che si fa col sesso è sesso?
Come vivete il bdsm?
Oddio perché sto post? Perchè ieri sera sono rientrato in un social network per recuperare un'amicizia che facebook continua a bannare e ho trovato esattamente la prima domanda e stamane un commento che tuona pressappoco così "e meno male che non vige il pensiero unico" così che a me parrebbe talmente evidente che il nocciolo della questione non è questo. Ci sono delle cose assodate e cioè che il sole sorge, che gli individui sono tutti diversi, che ognuno NON la pensa allo stesso modo, che ognuno vive sta cosa in modo diverso.
Quindi sta cosa va nei due sensi comunque sia, come tutte le cose. In altre parole in ogni tipo di rapporto ci deve essere reciprocità. Se a qualcuno gli piace che ne so, prenderlo nel lato b, all'altro/a deve "per forza" piacere infilarglielo. Non fa una piega eppure ci sono coppie a cui una serie di piccole cose come queste, sono completamente antitetiche e cioè che qualcuno è completamente diverso dell'altra. Insomma, la sublimazione del rapporto non è solo nell'intendersi ma anche nel completarsi. Trovo qualcosa di completamente diverso nell'altra che comunque sia, questo rapporto mi da qualcosa a conferma del fatto che alle volte quello che fai forse non ti piace ma ti da comunque qualcosa e che non è necessariamente solo una parte fisica ma anzi, coinvolge di più la sfera emotiva.
Non importa che si parli di bdsm o di vita normale o di rapporti normali. Le persone si piacciono per motivi non spiegabili, non del tutto e cessano di piacersi per altrettanti motivi non del tutto spiegabili. Insomma ci sono casi in cui ci si allontana perché le ragioni per le quali ci siamo avvicinati sono diventate dei difetti piuttosto che essere considerati dei pregi.
C'è un'enorme differenza però tra il mondo bdsm ed il mondo vanilla. I primi cercano costantemente una terminologia ed una "regolamentazione" di atteggiamenti, di pratiche e di modi di dire che gli altri non fanno e che è spesso esasperata. Ci sono delle cose che non possono essere standardizzate. Il sole sorge e basta ed è una regola fissa della natura mentre le persone si piacciono e non si piacciono addirittura per come ci si sveglia la mattina.
Così alle volte sembra che si voglia per forza parlare di qualcosa e si arrivano a porre le stesse "stupide" domande che l'alternativa possibile sinceramente non mi piace. Significherebbe non aver coscienza di se e degli altri, della biodiversità anche nel modo di pensare e forse anche non aver alcun senso di cosa sia una relazione, bdsm o meno.
Credo che nei SN e nei gruppi dedicati ci sia anche un problema di fondo che poi fa "esagerare" i vari comportamenti. Il primo è che per stare in quel gruppo o SN, si senta il bisogno di uniformarsi al pensiero comune (che purtroppo storicamente limitato e pieno di preconcetti), ed in secondo luogo, il bisogno di differenziarsi dal medesimo per esaltare la propria singolarità ed essere scelti o notati.
Eppure sono sempre rapporti umani e come tali, non sai come si evolverà una conoscenza e che sempre come il sole che sorge, parte da punti fondamentali anche se astratti. L'attrazione, non ha senso comune. L'attrazione è fatta di rapporti e non di etichette o di pensieri diversi o di sgomitamenti vari. E' fatta di persone che si parlano e che in qualche modo si conoscono e questa conoscenza stimola attrazione e desiderio di viversi e scoprirsi di più. Perché dare così importanza all'etichetta o alle domande "stupide"?
Rimarcare che io sono diverso da te lo vedo come una delle tante apoteosi della pochezza dell'uomo. Ci sono altre cose che si possono fare come ad esempio instaurare una bella conversazione ed un confronto. In fondo, che mi frega a me se master xxx o yyy, non la pensa come te? L'importante che il tuo modo di essere piaccia ad una tua metà ma non c'è bisogno di mettere cartelli, basta essere se stessi.
Per fare un esempio parallelo scelgo qualcosa che ultimamente è balzata di nuovo alle pagine della cronaca scientifica. Le diverse teorie sui buchi neri espresse da Stephen Hawking e che rivoluzionano ancora qualcosa che nessuno ancora ha mai visto. Stiamo parlando di leggi della fisica e non mi addentro di sicuro a spiegare cosa sia quella quantistica ma il punto rimane lo stesso, ognuno esprime un'opinione o meglio una teoria che segue un ragionamento profondo spesso confortato da formule matematiche che se manco quella ti da ragione, la teoria diventa una "stupidata" così da usare la stessa parola e non offendere nessuno. Ognuno si cimenta nel dimostrare quello che dice, mettendolo a disposizione del mondo in modo che non solo questo possa accettare quello che viene promulgato ma anche che possa assolutamente essere messo in discussione e anche stravolto. Nessuno ed è la parte che fa la differenza, ha il benché minimo dubbio di avere il verbo in tasca e sa, di nuovo come il sole che sorge, che questa è semplicemente la propria teoria e non importa che arrivi qualcuno a dire: "meno male che non tutti la pensiamo alla stessa maniera o che è bene che non viga il pensiero unico". Questo ognuno di noi dovrebbe saperlo e pure bene. Quel che manca è la solidità della diversità. Penso che il legame, debba essere così PERCHE' e le motivazioni che ti fanno arrivare a quel perché. Rimane un punto di vista senza nessuna argomentazione logica o di un semplice ragionamento/considerazione personale del come e delle ragioni per cui il singolo è arrivato a pensarla così.
In una situazione del genere, non esiste confronto, esistono semplicemente persone che seguitano per forza a scannarsi su chi ha torto o a ragione, su chi capisce e chi no coinvolgendosi in situazioni che non hanno via di uscita. E' possibile quindi che si possa parlare di ragionamenti in campo bdsm-sentimentale-rapporti umani? Eccome no. Nessuno ha mai sentito parlare di filosofia? Ecco, questo manca "qui dentro" (nell'ambiente, non nel sito dove è pubblicato), la mancanza assoluta di una benché minima ragione o ragionamento filosofico all'interno del "movimento". Si tratta solo di regole e modi di vedere personali privi di ogni profondità senza nessun tentativo manco di dargli spiegazione.
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