Credo che il primo confine tra la con sensualità e l’abuso sia riassumibile in una sola “regola” da cui, a cascata, discendono tutte le altre.
”Nel bdsm, entrambi i partner si divertono”. Qualche anno fa, lessi questo scritto di Radaaria a cui chiesi l’autorizzazione alla pubblicazione nel blog:
Un rapporto complesso anche se appena abbozzato. Non si riusciva a fare niente di buono quella sera, non era tranquillo e i mille dubbi erano tre le pieghe sulla fronte all'ennesimo, piccolo, errore, il dubbio che non avesse chiaro il tutto ce l'avevo io.
Chiesi: "Ma lo scopo qual è?"
Lui rispose: "Fare quello che desideri."
"No," gli dissi: "lo scopo è stare bene."
Io ho da tempo sostenuto che si può fare bdsm anche mangiando un gelato e non importa che vi siano schiaffoni, frustate o porcellane varie. Credo che non si discosti di molto da quello di Radaaria ma semplicemente detto in modo diverso. Tutto il resto è un bolero. Che i limiti li imponga in un certo qual modo il sub (per lo meno in partenza è pacifico), dovrebbe essere quasi un diktat. E’ anche vero che la conoscenza e le esperienze di vita, spostano questo limite e lo fanno variare. Quel che non ci piace oggi forse ci piace domani o per lo meno c’incuriosisce. Non è forse compito del top portare il bottom in situazioni che già conosce e che desume che procureranno piacere? Non è forse vero che il bdsm, come la vita è un percorso di scoperta comune? Se è così, allora spingiamoci oltre e qui si scontrano altre tre scuole di pensiero. La prima, più semplice, è quella che dice che siccome il bottom è maggiorenne e vaccinato, se ti chiede di “buttarlo” in un pozzo, tu ce lo butti. Il secondo che è un po’ la “vecchia scuola” qui in Italia che si oppone a questa visione. La responsabilità dell’integrità fisica e mentale di un bottom è sempre del top perché nelle sue mani in cui si affida. La terza ed è quella che è venuta fuori da un lustro a questa parte, è che siccome il bottom è un bottom, deve fare tutto quello che gli viene imposto dal top, comunque sia e siamo al quid. Vero è che per “spingere” oltre, alle volte bisogna forzare ma è altrettanto vero che se il bottom fa qualunque cosa anche se non gli piace, alla fine si diverte solo uno. Suggerisco qualcosa con cui mi regolo personalmente. Provare le cose per lo meno tre volte: la prima per superare l’imbarazzo della novità, la seconda per fare calmare l’emozione, la terza per provarla a mente rilassata ed aperta magari il tutto a distanza di tempo l’una dall’altra per permettere alla testa di assimilare la cosa.
Adesso ammettiamo il caso per cui un novizio di qualsiasi sesso ed età, voglia avvicinarsi a questo mondo. Non siamo più a 20 anni fa ma nell’era della comunicazione. In modo superficiale si può dire che è sufficiente entrare in un sito dedicato. Il però più grande è che nessun sito garantisce la “qualità” degli iscritti semplicemente perché non ci sono club seri ma solo di spettacolo che fanno capo al loro sito ed i siti stessi spesso, sono solo aggregatori di interessi. I clubs sono spesso chiusi e limitati ai loro leader, non vi sono regole certe ed accettate da tutti come ad esempio quelle già pubblicate ed in cui ne ho estrapolata una, nessuno riporta violazioni di tali regole manco quando succedono. Entrare in un sito dedicato diventa pertanto quasi voler uscire nudi in una zona malfamata della città o della periferia. Vi va bene una volta, forse. Due, ma sono sicuro che alla terza non ci arrivate.
Infine e se posso citarti sostituisco volentieri le xxx con il tuo nick, c’è qualche altra considerazione da fare. Come dicevi tu ieri sera, il rapporto a voce, il dialogo via telefono è diverso da quello standard ed asettico della comunicazione via post. Si sente se una persona ci crede, come incontrarla fa fare un passo ulteriore. Si vedono i comportamenti ed i segni rivelatori delle bugie o delle false verità che si dicono. Se non avessi incontrato, non mi sarei assolutissimamente reso conto di chi qui, pur dando segni di affidabilità, era completamente all’opposto nella realtà anche se nella sola e semplice amicizia.
E’ pur vero che una persona non si finisce mai di conoscere e che si può vivere con qualcuno senza averlo mai profondamente capito. D’altro canto siamo qui per cercare persone con desideri ed affinità comuni sia che si tratti di scambi d’idee o ricerca di rapporti intimi. Cerchiamo, nei limiti del possibile di evitare che si possano creare luoghi bui dove si possano celare false aspettative o false persone.
Quindi caffè, docce, gelati, pomiciate, tutto quel che vi pare pur di prenderla con calma e se c’è una forzatura, rivestitevi ed andatevene senza bisogno di vergognarvi del gesto. Dovete sentirvi sicuri in tutti i sensi anche se può capitare che dopo uno sguardo ci si stia slurpando come se ci si conoscesse da sempre nei modi più estremi ed appaganti (PER ENTRAMBI!!!).
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