Il 16 maggio 2013 è uscito uno studio intitolato "Psychological Characteristics of BDSM Practitioners" (pubblicato da "the journal of sexual medicine"), da parte di due ricercatori olandesi in cui si evince dai risultati che i praticanti alla fine sono più sani degli altri.
Di corsa i giornali e le riviste on line, hanno rilanciato l'articolo e tra i praticanti, molti si sono gongolati del risultato utilizzandolo come "giustificativo". Insomma, lo studio ci da ragione, noi siamo migliori di tutti e non c'è niente da temere.
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Oltralpe ma a nord, non Francia sul cui paese in quest'ambito non mi posso esprimere per esperienze personali, il bdsm è molto diverso da qua anche a livello concettuale. Le persone hanno una libertà sessuale ed una cognizione di causa, tendenzialmente molto diversa che qua. Non dico superiore da un punto di vista morale, ma di sicuro più ampia e già impressa nelle scuole con l'educazione sessuale presente nelle scuole.
Comunque sia. visto che ci volevo vedere chiaro, sono andato a cercarmi l'articolo e sono rimasto pure deluso. Lo studio non è fruibile, solo l'astratto e qui la traduzione con google translator.
introduzione
Si è generalmente ritenuto che la pratica del bondage-disciplina, dominanza-sottomissione, sadismo-masochismo (BDSM) è in qualche forma associata con la psicopatologia. Tuttavia, diversi studi più recenti suggeriscono una relativa buona salute psicologica dei praticanti di BDSM.
Obiettivo
Lo scopo di questo studio era di confrontare i punteggi di praticanti di BDSM e un gruppo di controllo su diverse caratteristiche fondamentali psicologici.
metodi
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Le principali misure di esito
Lo studio ha utilizzato cinque grandi dimensioni della personalità (NEO-Five Factor Inventory), stili di attaccamento (Allegato Styles Questionnaire), sensibilità rifiuto (Rifiuto Sensibilità Questionnaire), e il benessere soggettivo (World Organization-Five Benessere Health Index).
I risultati indicano per lo più caratteristiche psicologiche favorevoli di praticanti di BDSM rispetto al gruppo di controllo, i praticanti di BDSM erano meno nevrotico, più estroverso, più aperto a nuove esperienze, più coscienziosi, meno rifiuto sensibile, aveva maggiore benessere soggettivo, ma erano meno gradevole. Confrontando i quattro gruppi, se sono state osservate differenze, punteggi BDSM erano generalmente più favorevole per chi ha un dominante di un ruolo sottomesso, con punteggi meno favorevoli per i controlli.
conclusione
Concludiamo che il BDSM può essere pensato come uno svago ricreativo, piuttosto che l'espressione di processi psicopatologici. Wismeijer AAJ e van Assen MALM. Caratteristiche psicologiche di praticanti di BDSM. J Sex Med **; **: ** - **.
(prelevato da: http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/jsm.12192/abstract).
In definitiva, cercherei sinceramente alla categoria, di non attribuirsi meriti che non sono sono suoi ma piuttosto di imparare a confrontarsi e crescere.
Cambia eccome. E' un principio di reciprocità fin troppo ovvio. Se da "A si va verso B, da B si deve andare verso A", così come espresso nelle famose regole già pubblicate sulla reciprocità e riprese da un sito americano storico. Non metto il link al post perché qui non funzionerebbe.
RispondiEliminaIl grado di soddisfazione deve essere "eguale" pur in aspetti diversi tra un top ed un bottom quindi la domanda mi sorge spontanea: come mai vi sono così tanti insoddisfatti sopratutto nella parte bottom?
Chiaramente cerco di spersonalizzare la cosa, non posso certo dire che chi è stato con me non sia divertito (anche se chi non sbaglia non è umano, qualcuno c'è di sicuro), ma il problema rimane la massa.
Che sia liberatoria non ho dubbi. Per le suddette ragioni, seguito a chiedermi per chi?
Egregi signori, permettete che una non praticante, ma curiosa possa leggere l'astratto in originale?
RispondiEliminaPer il resto, non discuto sull'educazione sessuale in Italia, c'è solo da stendere un velo pietoso.