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giovedì 20 settembre 2012

L'uccello riconoscente


L'uccello riconoscente


C'era una volta un povero uomo chi visse in una piccola capanna. Era all'inverno e nevicava. Un giorno, rientrandosi a casa, sentì un rumore strano. Abbastanza sorpreso, egli andò al campo per trovarne la ragione. E lì c'era una gru ferita che piangeva a calde lacrime. L'ala della gru era trafitta con una freccia. Avendone pietà, egli s'avvicinò e cavò la freccia. Una volta liberata, la gru se ne volò via a perdita d'occhio.

Verso la sera egli si rientrò a casa. Nessuno veniva a trovare questo uomo povero e egli visse in solitudine. Quella sera, invece qualcuno bussò alla sua porta. Sorpreso che qualcuno potesse arrivare in quella nottataccia, aprì la porta e lì vide una fanciulla che si era perduta e lo pregava di darle sua ospitalità. La sera successiva lei richiese di nuovo di restare per un altra notte. All'indomani, questa fanciulla ripeteva la stessa preghiera. All'uomo, questa bella figliola piacque tanto e finalmente le chiese di sposarlo e lei gli rispose "Sì".
Erano felici, benché fossero poveri. Inoltre, tutti i vicini gli volevano bene. L'inverno era così lungo e freddo, che essi non avevano soldi neanche per pane. Un giorno, la sposa decise di tessere per guadagnare un po' di soldi. Essa chiese suo marito di portare un telaio alla camera. Prima di mettersi a lavorare, avvertì suo marito: ”Qualsiasi cosa accada, tu non devi né entrare né guardare nella camera prima che la stoffa fosse pronta.”
Egli le lo giurò. Allora, la sposa si chiuse nella camera e cominciò a tessere. Essa lavorò tre giorni e tre notte senza fermarsi. Verso la sera del terzo giorno, il tessuto era già pronto. La sposa era stanca, ma la stoffa era meravigliosa che il prezzo che ne avevano ricavato poterono vivere per un certo tempo. L'inverno, pero era sempre tanto lungo che sembrava che non finisse mai, quindi la sposa decise di tessere un altro pezzo. Anche questa volta non mancò di ricordare a marito che non dovesse né entrare né guardare nella camera prima che la stoffa fosse pronta. Al quarto giorno essa tesse una stoffa ancora più bella di quella prima. Il marito andò alla città e ne ricavò un buon prezzo. Tutti attorno ammirarono la sua sposa ed il suo lavoro e lei tesseva e tesseva senza comprare un singolo filo.
Anche il marito non riusciva a capire come la sua moglie facesse a tessere le stoffe tanto squisite. Egli aveva bisogno di più soldi e chiese a sua moglie di preparare un'altra stoffa. Lei disse di si ma gli ricordò anche la sua promessa: “Mentre sto lavorando tu non devi né entrare né guardare nella camera.”
Entrò nella camera e si mise così di nuovo a tessere. Il marito era molto impaziente di avere il nuovo tessuto. Egli s'avvicinò alla porta in punta di piedi e guardò dentro attentamente. Ma lì la sua moglie non c'era. Invece, vi stette la gru che tesseva una magnifica stoffa, togliendosi le proprie piume. Ora il marito capì come mai il tessuto fosse tanto apprezzato. Appena che la gru se ne accorse della sua presenza si trasformò di nuovo in sua moglie. Gli raccontò che lei era quella gru da lui liberata. Per riconoscenza, lei  era venuta a casa sua ed era diventata sua moglie. Per tessere le sue bellissime stoffe, si doveva strappare le sue piume. Poiché il marito non aveva mantenuto la sua parola lei avrebbe dovuto lasciarlo.

Il marito si arrabbiò molto con se stesso, ma tutto  fu inutile. La sposa si ritrasformò in grù, distese le ali e volò via.

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