In questa notte scura d’una sera d’estate,
Ripenso a te che sei andato via addormentandoti sulla mia mano,
Così come in tante altre volte avevi giaciuto attaccato a me,
In cerca di un piede, di un semplice contatto o di una dolce carezza.
Sei sopravvissuto per un miracolo d’amore
Quando la medicina s’era qualificata impotente,
Hai fatto di tutto per poter rimanere,
Per poter ancora godere di questo sapere.
I segni della malattia passata sempre presenti,
E la tua difficoltà a sentirti meno abile di tutti gli altri.
Caparbio ti sforzavi di superarla,
che la voglia di vivere assieme è stata più forte di ogni altra cosa.
E quando ti aiutavo a salire sul divano o sulla tua poltrona
La tua soddisfazione era tutta in un “finalmente insieme”.
Controllavi ogni passo, ogni movimento,
giammai troppo distante!
Un continuo: “dove sei, che io sono qui
E tutto quello che voglio è, sta tutto li.”
Abbiamo diviso pianti e sorrisi,
Carezze, baci ed abbracci,
Anima a cuore, desiderio ed amore,
Con te accanto ogni attimo era una coccola sincera,
Con te vicino ogni momento, felicità.
Che s’ero triste, c’era sempre il tuo musino a tirarmi fuori un sorriso.
Eppure nella tua vita m’hai insegnato così tanto.
Dal primo momento che hai scelto fiducia nella mia voce,
Piuttosto che in quella della mamma naturale,
M’hai reso depositario di questo rispetto.
Del desiderio di non tradirti mai.
Nel piacere di rispettare questa muta vincolante promessa.
E che neanche tu, con quel corpicino peloso, hai mai violato.
Tu c’eri, ci sei sempre stato, a qualsiasi costo.
M’hai insegnato che la voglia di capirsi,
Pur parlando due linguaggi diversi,
Fosse così importante per raggiungersi meglio.
Un cenno reciproco dava intesa immediata, quasi telepatica.
M’hai di nuovo insegnato che diversità è ricchezza,
Che volendo capirsi ogni difficoltà semplicemente non esiste.
Che non importa dove fossimo ma che ci fossimo.
Che ci si può regalare una di vita d’amore.
Tu. Un solo, piccolo, dolcissimo gattino innamorato…
Forse ci rincontreremo, chissà, magari come due mici felici,
Ancora innamorati l’un l’altro alla follia.
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