Di un sogno rapito nel mare infinito.
Ogni cosa lontana, perduta ed inane.
Eppure sei qui, come un raggio di sole diretto nel cuore.
Lacrime rade traboccano sane,
Un pianto, un lamento, l'astruso tormento.
D'una mano ferita non del tutto guarita,
E anima grida di cupo pallore, profondo, immenso dolore.
Che fare per farlo cessare?
Il tempo non torna, il sole tramonta e rimango a pensare,
Qual scelta più saggia possa frenar la mia rabbia.
Del drago feroce, s'abbruna la voce.
Le ali piegate in segno di resa.
Rimembro il coraggio dei giorni gloriosi.
In scontri rissosi in faccia a tabù d'ogni sorta e virtù,
Ma così è la vita, e la cosa più vana e creder or'ora,
Che pregiudizio è parte del vizio.
Che uomo sapiente, a ragione s'arrende.
C' amore potente, prevale su gente.
Che barriere e confini, son piccoli crini.
L'uomo "divino", è gretto è piccino,
Non sente ragioni, e spacca a mattoni,
Ogni bel sentimento che da godimento.
Nulla da fare, è un avaro totale.
Di buona memoria ricorda la storia,
Dei due innamorati da Dante incontrati.
Che un giorno sereno, trovaron veleno,
E dettero pegno al diavolo regno.
MDS
E questa è la musica giusta da "SENTIRE", non ascoltare.
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