Credo fermamente che i rapporti solidi siano costruiti sulla fiducia reciproca, sull’assoluta sincerità e sulla capacità di discernere una infatuazione da un legame valido.
L’infatuazione non porta mai alla piena soddisfazione ma ad una costante ricerca di qualcos’altro. La sete di piaceri inusuali può essere quindi legata ad un obbiettivo sbagliato e perseguito con colpa ancora più grave, nel modo peggiore coinvolgendo un inconsapevole e fiducioso partner novizio. Il vero rapporto è costruito con piccoli e solidi mattoni posti in opera giorno per giorno, ora per ora, minuto per minuto.
L’infatuazione non porta mai alla piena soddisfazione ma ad una costante ricerca di qualcos’altro. La sete di piaceri inusuali può essere quindi legata ad un obbiettivo sbagliato e perseguito con colpa ancora più grave, nel modo peggiore coinvolgendo un inconsapevole e fiducioso partner novizio. Il vero rapporto è costruito con piccoli e solidi mattoni posti in opera giorno per giorno, ora per ora, minuto per minuto.
A chi deve gestire situazioni di bdsm reali, consiglio vivamente corsi di meditazione ed in parallelo, qualche studio sull’armonia con il tutto della filosofia scintoista, molto facile nell’apprendimento e molto + difficile da rispettare. Un facile esercizio da fare a casa e per cominciare è quello di rilassarsi, di svuotare la mente e visualizzare un oggetto, magari un vaso. Di questo vaso visualizzarne ogni possibile aspetto ad esempio ha i manici? Come sono? Di che forma? Ti piacciono? Di che colore? Etc.. etc… poi passare alla forma ed a tutti i possibili aspetti del vaso senza mai perdere di vista il vaso. La meditazione è allenamento cerebrale e non si + costruire un legame o controllare la testa ed il piacere di un altro senza essere in grado di controllare il proprio. I giardini di sassi servono proprio a questo. Ve ne sono perfino da scrivania. Prima di acquistare un frustino, acquista questo ed usalo. Quando sarai in grado di ascoltare le rocce che crescono, potrai dire di aver imboccato il percorso giusto.
Nei momenti vissuti assieme, tu master in realtà non dovresti saper controllare lei o lui ma il suo desiderio. Scintoismo insegna che quando il desiderio è appagato, questo desiderio viene soppiantato da un altro ed è una cosa da tenere sempre presente. Il desiderio rafforza un rapporto. Tu sei li per lei, lei è li per te. Non importa quanto dura un incontro, quello che importa è sempre e solo la qualità dell’incontro. Sant’Agostino diceva che ogni pregio al suo estremo diventa il peggior difetto. La parsimonia diventa avarizia, l’amore diventa gelosia etc. etc. Il piacere di vestirsi per gli altri + facilmente diventare edonismo, la voglia di stare assieme e condividersi + facilmente diventare eccentrismo. La riflessione su cosa si fa, come si fa e perché è sempre e comunque un valido aiuto a rapportarsi con il partner e con gli altri. Le persone non sono bianche o nere, sono grigie (chi).
Per assurdo, anche il partecipare a meetings per il semplice gusto di passare assieme a persone con gli stessi gusti + essere deleterio senza un fine migliore che il divertimento puro e semplice. Non che non bisogna farlo ma il rifletterci su, non fa mai male. Si + anche portare la slave ad una festa e condividerla ma se questo fa parte di un percorso, non per il semplice fatto di mostrarla o far vedere quanto si è bravi.
Un buon master comunque, dovrebbe non soddisfare mai totalmente il desiderio della partner proprio per non esaurirlo e prima di questo il suo. Il desiderio è prima di tutto voglia di stare assieme. Il desiderio annulla distanze, difficoltà e preconcetti. Il desiderio è tutto e noi non siamo niente.
Non mi sembra il caso per il momento di voler e poter parlare dei percorsi e del viaggio che è il bdsm. E’ ancora una cosa troppo personale e non condivisibile al di fuori di un rapporto con una slave. Dico solo che bdsm è assoluta libertà e non costrizione.
Forse adesso qualcuno probabilmente ci vedrà di nuovo un mio desiderio di protagonismo. Sbagliato. Sto solo cercando di spiegarmi. Non mi reputo un maestro e non mi reputavo un maestro nemmeno quando così mi chiamavano. Scrivo note per spiegarmi e per spiegare perché spesso mi trovo in disaccordo con quello che vedo e leggo e purtroppo ho anche vissuto. Non amo la superficialità, mi piace scherzare mentre faccio le cose perché credo che un sorriso e la dissacrazione serva a rendere il tutto + piacevole ma non amo scherzare con queste cose che possono diventare oltremodo distruttive. Tutto il resto, quello che ho da dire e da fare me lo riservo nell’intimità del mio rapporto quando ne ho uno.
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